Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Quasi due ore per questa seconda parte della tetralogia dei Racconti delle quattro stagioni: due ore con Rohmer possono essere davvero pesanti, realmente estenuanti. Soporifere, a voler essere severi. E' un continuo chiacchierare dei personaggi sulle loro storie sentimentali più o meno importanti (e con questa frase si potrebbe dire di aver riassunto circa qualsiasi film del regista francese), luci naturali, musiche quasi abolite (anche se in apertura c'è un breve strappo alla regola), azione poca, dialoghi 'realisti', personaggi ingenui che si alternano ad eterni diffidenti, una protagonista umana, ma affatto simpatica: nulla di nulla di nuovo. Perchè Rohmer insiste nel ribadire sempre lo stesso film? Citazione del Racconto d'inverno scespiriano e riflessioni sulla fede cristiana e la superstizione: altro di particolare, in questo film, non c'è. 4,5/10.
Una ragazza ha avuto una figlia da una fugace storia d'amore ormai conclusa da cinque anni. Conosce nuovi ragazzi, ma non riesce a lasciarsi andare del tutto poichè spera che il padre della bambina torni da lei.
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