Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Basta un lapsus nel riferire il proprio indirizzo e la giovane Felicie (Very), parrucchiera di Parigi, si trova a smarrire le tracce del suo neofidanzato (Van Den Driessche) conosciuto durante una vacanza e con una bambina sua cresciuta nonostante tutto. Quattro anni più tardi Felicie si arrabatta tra un compagno troppo intellettuale per le sue esigenze e un parrucchiere verso il quale non ha un gran trasporto. Ma il fato vuole che sull'autobus, dopo tanto tempo, incontrerà di nuovo Charles.
Verboso, magniloquente, con digressioni continue di cultura sopraffina, Racconto d'inverno è un film che potrebbe benissimo fare a meno della pista video, tanto è radiofonico e refrattario a una forma sepur minima di impaginazione cinematografica. Nel film non c'è una sola inquadratura che non sia elementare, l'immagine è "sporca", il montaggio è di livello amatoriale e anche la consueta leggerezza del cinema di Rohmer non ha la brillantezza di altre occasioni. Quanto basta per questo secondo Racconto delle quattro stagioni una delle sue opere meno riuscite.
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