Félicie ha un innamorato, Loic; ha anche una figlia, Elise, di quattro anni; infine, ha il cruccio di non aver mai più rivisto Charles, il padre di Elise, dopo l'estate galeotta in Bretagna nel corso della quale era rimasta incinta. In rotta con Loic, se ne va a Nevers, ma questo non le servirà a guarire dal suo mal d'amore per Charles.
Note
Le case, gli incontri, le relazioni si intrecciano, secondo i modi a cui Rohmer ci ha abituato. Ma ogni volta il suo cinema coinvolge, contrabbandando l'abilità narrativa per diretta adesione alla realtà e la sua scrittura raffinata per ingenua freschezza. Qui addirittura usa come invisibile sottotesto (fin dal titolo) i tardi romances shakespeariani.
Con un titolo simile, era inevitabile confrontarsi con l’omonima tragicommedia di Shakespeare (che infatti a un certo punto la protagonista va a vedere a teatro): anche qui c’è una persona amata, che si crede perduta per sempre e che ricompare contro ogni ragionevole aspettativa. I meccanismi della perdita e del ritrovamento sono inverosimili persino all’interno della… leggi tutto
E' il primo dei "Racconti" che vedo. E mi spinge a non fermarmi qui. Credo sia già qualcosa. Il film sfiora la banalità, probabilmente voluta, e si arrampica nel consueto intellettualismo fine a se stesso di certa cinematografìa francese. Lei irrita e non si capisce come mai gli uomini non la prendano a calci già dopo un quarto d'ora di film. Però, c'è… leggi tutto
Quasi due ore per questa seconda parte della tetralogia dei Racconti delle quattro stagioni: due ore con Rohmer possono essere davvero pesanti, realmente estenuanti. Soporifere, a voler essere severi. E' un continuo chiacchierare dei personaggi sulle loro storie sentimentali più o meno importanti (e con questa frase si potrebbe dire di aver riassunto circa qualsiasi film del regista… leggi tutto
Felicie è una ragazza madre. La figlia Elise, di quattro anni, è stata concepita durante un’avventura amorosa estiva con Charles, che però per un disguido, ha perso di vista.
Nonostante i tentativi di sviluppare una relazione con Loic, e poi con Maxence, si deve arrendere all’evidenza che non amerà mai nessuno oltre a Charles
Eric Rohmer col suo stile…
Film francese grazioso, soprattutto per il finale insperato e quasi commovente, che provoca nello spettatore la stessa commozione di assistere un miracolo. Ma per arrivare al finale bisogna passare per:
le mezze follie e l'indecisione di una ragazza madre, bella ma secondo me un po' fuori di testa come ce ne sono non poche anche da noi, che si concede ma non troppo e senza farsi troppi…
Gli anni '90 sono stati un decennio proficuo per quanto riguarda il cinema, molti dei migliori registi di oggi hanno visto la luce proprio in quel periodo e molti altri, già all'attivo da parecchio tempo, hanno…
Non male questo Rohmer che ci descrive i drammi amorosi di una donna divisa equamente fra due uomini....e una bambina.Questa volta direi che il film vira piu' sul dramma che sulla commedia e coinvolge lo spettatore nelle scelte della protagonista ,seguendola con l'attenzione che merita,fino alla fine.Piu' che discreto.
A mio parere Racconto d'inverno non appartiene al novero delle opere migliori di Rohmer: basato e costruito intorno ad uno spunto eccessivamente esile, popolato da personaggi che somigliano più a tipizzazioni che a persone pulsanti di sangue e umori umani, sconta la consueta (talvolta necessaria, ma altre volte gratuita) verbosità dialogica dei film rohmeriani. Tuttavia non si…
Bel film di Rohmer, nel suo stile caratteristico fatto di dialoghi e analisi sentimentali. Al centro troviamo, come al solito, una donna, che si dibatte tra due uomini. Innamorata veramente di un terzo, pende indecisa tra i due personaggi lasciando insoddisfatti entrambi (e se stessa). Il suo cuore è un guazzabuglio di sentimenti e mezzi sentimenti, dubbi e rimorsi, scelte forzate e…
Con un titolo simile, era inevitabile confrontarsi con l’omonima tragicommedia di Shakespeare (che infatti a un certo punto la protagonista va a vedere a teatro): anche qui c’è una persona amata, che si crede perduta per sempre e che ricompare contro ogni ragionevole aspettativa. I meccanismi della perdita e del ritrovamento sono inverosimili persino all’interno della…
Il secondo episodio del ciclo “Racconti delle quattro stagioni” si concentra su un personaggio che da più parti è stato definito il meno intellettuale tra tutti quelli rohmeriani e con cui inizialmente è difficile entrare in sintonia. La trentenne Félicie, in effetti, persa nel suo amore adolescenziale per Charles, cuoco con cui ha trascorso…
Quasi due ore per questa seconda parte della tetralogia dei Racconti delle quattro stagioni: due ore con Rohmer possono essere davvero pesanti, realmente estenuanti. Soporifere, a voler essere severi. E' un continuo chiacchierare dei personaggi sulle loro storie sentimentali più o meno importanti (e con questa frase si potrebbe dire di aver riassunto circa qualsiasi film del regista…
E' il primo dei "Racconti" che vedo. E mi spinge a non fermarmi qui. Credo sia già qualcosa. Il film sfiora la banalità, probabilmente voluta, e si arrampica nel consueto intellettualismo fine a se stesso di certa cinematografìa francese. Lei irrita e non si capisce come mai gli uomini non la prendano a calci già dopo un quarto d'ora di film. Però, c'è…
Ho appena appreso della morte di Eric Rohmer.Io detesto le playlist necrologio ma stavolta è diverso.Sento che se n'è appena andato un amico più grande,uno che mi ha spiegato tante cose con l'arte…
Basta un lapsus nel riferire il proprio indirizzo e la giovane Felicie (Very), parrucchiera di Parigi, si trova a smarrire le tracce del suo neofidanzato (Van Den Driessche) conosciuto durante una vacanza e con una bambina sua cresciuta nonostante tutto. Quattro anni più tardi Felicie si arrabatta tra un compagno troppo intellettuale per le sue esigenze e un parrucchiere verso il quale non ha…
Voto 6. Stesse considerazioni che ho già fatto per “racconto d’autunno”: il racconto è condotto con mano sapiente e lieve allo stesso tempo. Questo “capitolo” è intriso di maggiore snobismo – citazionismo letterario a tutto spiano – e ritrae personaggi maschili abbastanza insipienti, con caratteri imbelli mentre il femminile domina. [22.06.2007]
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Commenti (1) vedi tutti
Il film trasuda freschezza narrativa e semplicità ma è troppo romanzato.
commento di sonicyouth