Regia di Luis Puenzo vedi scheda film
Il dramma dei desaparecidos, purtroppo, non passa mai di moda. Dopo la tragedia di tanti giovani inghiottiti dal Moloch della dittatura militare, di cui si seppe grazie alle coraggiose madri e nonne di Plaza de Mayo, a più di trent'anni si ripropone, ancora oggi, il nuovo trauma dei figli: coloro che furono strappati neonati a genitori desaparecidos e spesso affidati alle famiglie dei torturatori o, quanto meno, di persone compromesse con il regime della Junta. La storia ufficiale, qui, è quella che insegna la professoressa Alicia, di stampo tradizionalista e un po' ottusa. La signora è sposata con un funzionario che, pur provenendo da una famiglia povera e di origini anarchiche, ha fatto i soldi scendendo a compromessi con alcuni militari del regime appena caduto (siamo nel 1983, appena dopo la fallimentare guerra per le Falklands/Malvinas). La coppia ha una bellissima figlioletta di cinque anni, addottata praticamente in fasce. Alicia non si è mai posta il problema dei genitori naturali, ma la pulce nell'orecchio provvedono a mettergliela un'ex compagna di studi, appena rientrata dall'estero, dove si era rifugiata per sfuggire alla repressione, un collega anch'egli a suo tempo vittima dei militari, e qualche suo studente, che ritiene ipocrita adagiarsi su una versione della Storia, quella scritta dagli assassini. A questo punto la storica Alicia comincia a fare il suo mestiere: anziché adagiarsi su quanto riportato dai libri scolastici, andrà a frugare negli archivi, incontrando la resistenza non soltanto dei funzionari pubblici, ma anche dei rappresentanti della Chiesa cattolica (il lupo perde il pelo...), ma potendo contare anche sulla solidarietà di tante donne in cerca di verità e giustizia. Ciò che la donna scopre è più che drammatico, sia in relazione alle origini di sua figlia che agli scheletri nell'armadio del maritino, ma tutto questo le darà il coraggio per uscire dall'ipocrisia e dal sonno della ragione in cui aveva sempre vissuto. Girato da Puenzo con ritmo serrato seppure non frenetico, fondendo magistralmente la narrazione dei drammi privati con quella delle tragedie di un intero popolo, recitato benissimo da un nutrito gruppo di ottimi attori (tra i quali primeggiano Norma Aleandro e Hector Alterio) LA STORIA UFFICIALE colpisce, commuove e non sfigura affatto accanto a MISSING - SCOMPARSO di Costa-Gavras.
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