Bologna, 1770. Il quattordicenne Wolfang Amadeus Mozart è ospite nella villa dei conti Pallavacini per prepararsi all'esame dell'Accademia dei Filarmonici. È in questo periodo che trova l'amicizia di Giuseppe Pallavicini, suo coetaneo, e di Antonia Leda, una quindicenne di nobili natali. Per non interrompere la permanenza decide di inserire nell'elaborato scritto per la prova d'esame un grossolano errore. Anche in questa pellicola c'è il consueto minimalismo intimista di tutti i film del bolognese Pupi Avati, riscattata da una certa leggerezza.
Il minimalismo intimista che è il segno distintivo di una parte consistente del cinema del regista a volte mi irrita parecchio: questa è una di quelle. Insomma, la giovinezza di Mozart forse meritava qualcosa di più e di meglio
Gioello da gustarsi per la lingua parlata, la foto, i dialoghi...la descrizione dei personaggi...LA MUSICA!!! Pochissimo conosciuto, introvabile nelle cineteche, ne posseggo purtroppo una copia in VHS fortunosamente registrata (ma di non eccellente fattura). APPELLO: chi ne avesse da vendere una copia (anche in VHS) IN OTTIMO STATO è pregato di scrivermi! leggi tutto
La cosa migliore di questo film è il coraggio di Avati di proporre un ritratto del grande musicista salisburghese, proprio a ridosso dell'uscita del miliardario kolossal di Milos Forman "Amadeus" (1984).
Qui si narra di un viaggio del giovane Amadè nei pressi di Bologna, per prepararsi all'esame di compositore presso una prestigiosa accademia musicale felsinea. Per tre mesi il giovane… leggi tutto
Piccolo racconto di un pezzo di vita di Mozart con in cabina di Regia Pupi Avati,qua assai innocuo e tremendamente soporifero.Da notare anche la presenza di Gianni Cavina.voto.4. leggi tutto
Nel 1770 Wolfgang Amadeus Mozart (Davidson) si recò col padre a Bologna per sostenere un esame presso l'Accademia dei Filarmonici. Qui viene ospitato dalla famiglia dei conti Pallavicini, stringe amicizia con un suo coetaneo, si innamora di una ragazza e conduce un'esistenza "normale". Una delle opera più infelici e noiose di Avati, qui alle prese con una sorta di favola storica al…
E' un Pupi Avati fin troppo manierista questo di "Noi tre", film del 1984 dedicato ad un Mozart adolescente che si trova a Bologna, ospite (insieme al padre) dei conti Pallavicini per sostenere un importante esame all'Accademia dei Filarmonici. Emergono cosi', nel futuro genio musicale, tutte le pruderie tipiche dell'adolescenza tra innamoramenti, scazzottate ed amicizie con i coetanei locali.…
Il giovane Mozart è in vacanza a Bologna e qui fa amicizia con una ragazza ed un ragazzo. Starà così bene che farà di tutto per non andarsene...
Avatiano doc in tutti i sensi. Qualche volta appare più di forma che di sostanza e qua e là il ritmo rallenta, ma molte sequenze sono apprezzabili, gli attori sono ottimi e c'è una bellissima colonna…
Il giovane Mozart, accompagnato dal padre e guidato da un potente ecclesiastico locale, scende a Bologna per sostenere un esame decisivo presso l’Accademia dei Filarmonici. Un film che si rivede con nostalgia, pur non essendo niente di speciale, perché riporta a un’epoca nella quale il passatismo di Avati era ancora sopportabile. Un’implausibile ma commovente storia in…
E' un curioso film in costume, curioso perché ha un tono assolutamente quotidiano, e non mitizza (anzi) neppure la figura di un pianista così famoso. La prima parte è forse la meno valida, dove viene presentata - come si dice - una famiglia marcia: uno è ufficialmente pazzo, ma ce ne sono altri di strani e di bizzarri, e in generale tutti danno un senso di precarietà e alcuni di decadimento…
Piccolo racconto di un pezzo di vita di Mozart con in cabina di Regia Pupi Avati,qua assai innocuo e tremendamente soporifero.Da notare anche la presenza di Gianni Cavina.voto.4.
Relazione primaria, assoluta: parlare del rapporto, nel cinema come ovunque, tra il padre e il figlio maschio (o i figli se più di uno) significa aprire un elenco sterminato. Abbiamo atteso a lungo prima di affrontare…
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Commenti (3) vedi tutti
Il minimalismo intimista che è il segno distintivo di una parte consistente del cinema del regista a volte mi irrita parecchio: questa è una di quelle. Insomma, la giovinezza di Mozart forse meritava qualcosa di più e di meglio
commento di (spopola) 1726792Più di forma che di sostanza, ma tuttavia è apprezzabile...
leggi la recensione completa di Carlo CerutiFilm strano e noioso, probabilmente il peggiore di Avati
commento di IGLI