Regia di Paul Negoescu vedi scheda film
La new wave del cinema romeno ci ha abituato a storie in cui personaggi, ambiente e situazioni concorrono a definire il quadro di una democrazia alle prese con le (drammatiche) contraddizioni che sono tipiche delle compagini uscite da un lungo periodo di dittatura. In questo ambito “2 biglietti della lotteria” di Paul Negoescu costituisce una felice eccezione per il fatto di appartenere a un genere, la commedia, che appare poco o niente frequentato dai cineasti di questo paese. Una consapevolezza che Negoescu non si limita a teorizzare attraverso il siparietto nel quale uno dei protagonisti stigmatizza la tendenza dei film autoctoni a insistere sugli aspetti più deprimenti e dolorosi della realtà. “2 biglietti della lotteria” infatti, lungi dall’estraniarsi dal contesto a cui appartiene non esita a prendere in prestito alcuni degli stilemi più ricorrenti nelle opere dei vari Mungiu e Puiu, avendo però cura di invertirne il segno. In questo modo il disfacimento dei valori famigliari (la moglie di Dinel lavora in Italia e probabilmente lo tradisce), la precarietà economica (tirata in causa dalla precarietà lavorativa dei protagonisti) e soprattutto la desolazione del paesaggio (spoglio e desolato) diventano nel film di Negoescu i motivi di una sorta di western esistenziale (il bar/saloon e le stazioni di servizio inquadrate in campo lungo con commenti musicali che fanno il verso a quelli di Ennio Morricone) in cui i nostri (anti) eroi tentano di sovvertire le sorti di un destino che, per quanto avverso, lascia loro qualche briciolo di speranza.
Nelle mani di Negoescu il mood dimesso e malinconico che abbiamo imparato a conoscere nei tanti capolavori del cinema romeno diventa la chiave di volta per una comicità che risulta tanto più efficace quanto maggiore è l’understatement con cui i tre amici affrontano le diverse tappe del viaggio che li vede diretti alla volta dei balordi che inconsapevolmente gli hanno rubato la possibilità di cambiare vita e di essere felici. Ciò che colpisce in “2 biglietti della lotteria” è la maniera con la quale il regista riesce a non essere scontato all’interno di una trama semplice e lineare: prova ne sia l’andamento narrativo delle situazioni in cui, volta dopo volta, si ritrovano i protagonisti, quasi sempre caratterizzate dall’imprevedibilità dell’umanità con cui i nostri (magnificamente interpretati da Dorian Boguta, Dragos Bucur, Alexandru Papadopol) si confrontano. Uscito in un numero limitate di sale “2 biglietti della lotteria” conferma il buon stato di salute del cinema romeno e, come tale, meriterebbe ben altra distribuzione.
(icinemaniaci.blogspot.it)
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