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Ghost Stories

Regia di Jeremy Dyson, Andy Nyman vedi scheda film

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La recensione su Ghost Stories

di Gangs 87
5 stelle

Phillip Goodman è un docente di psicologia, il suo scetticismo lo ha portato a credere che il paranormale non esista in nessuna forma. Un giorno riceve una strana lettera che lo esorta ad indagare su tre casi inspiegabili che sembrano avere profonde radici nel sovrannaturale che metteranno a dura prova anche le sue inoppugnabili convinzioni.

 

Partendo da un racconto di base, che è la storia e la vita dello stesso Goodman, la narrazione si ripartisce poi in tre racconti relativi ai casi che il professore deve analizzare: un guardiano notturno di un manicomio abbandonato entra in contatto con inquietanti presenze; un giovane rimane coinvolto in un incidente d’auto in un bosco ed entra in contatto con creature demoniache; un ricco ex banchiere è perseguitato dallo spirito poltergeist del figlio non ancora nato.

 

Fin quando il racconto si articola sulle storie che coinvolgono il protagonista, interpretato da Andy Nyman anche regista della pellicola insieme a Jeremy Dyson, riprendendo nello stile i film horror inglesi realizzati a cavallo tra gli anni '70 e '80 che si suddividevano appunto in episodi, tutto fila liscio e coinvolgente, creando anche attimi di ansia e paura come da tempo non capitava di vedere.

 

Nella seconda metà però, quando man mano iniziano ad emergere strane connessioni tra le storie raccontate e la vita dello stesso Goodman, qualcosa inizia a scricchiolare e il film scivola lentamente in una voragine di situazioni già viste riconducibili ad altre pellicole, 1408 e Shutter Island su tutte.

 

L’originalità che sembrava contraddistinguere la pellicola d’esordio di Nyman e Dyson si dissolve nel momento esatto in cui iniziano gli inevitabili confronti con le pellicole sopra citate, ed altre sparse qui e là, finendo per oscurare anche tutto il buono visto fino ad allora. Alla base senza dubbio c’è una sceneggiatura ben sviluppata ma gestita in modo inopportuno; se si fosse limitata a raccontare i tre aneddoti in modo magari più dettagliato, evitando di contenerli in un quarto racconto di fondo, forse ci saremmo trovati davanti un film dal finale meno scontato.

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