Regia di Francesca Archibugi vedi scheda film
Un film sull’inadeguatezza dei padri, sull’incapacità dei figli di adattarsi, sballottati tra genitori separati, sull’imperfezione di voler decifrare caratteri disegnati volutamente, scorbutici, inadatti, svogliati, cupi o isterici, a seconda della bisogna sceneggiatoriale.
Io adoro Serra sul breve, sa essere chirurgico e micidiale. E non ho letto il suo libro dal quale – liberamente, si insiste - è stato tratto il film, manipolato poi dalla Archibugi e da Francesco Piccolo, ma ho seri dubbi che mille appigli di copione siano frutto del romanzato originale.
Faccio meno fatica a pensare che i due marpioni di vecchia scuola abbiano giocato coi caratteri sopra e sotto le righe, scene più o meno madri e/o più o meno fasulle, memorie fallaci e altri inganni narrativi per rendere appetibile la storia, coniugandola sulla lunghezza d’onda del maggior pubblico (fruitore) possibile.
Insomma, c’è da ritrovarsi sdraiati si, ma sul divano, a sonnecchiare..
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