Regia di Scott Waugh vedi scheda film
Discreto film ,ispirato ad una storia vera
Eric LeMarque personaggio esistente,alla cui autobiografia il regista ha attinto per questo film, era un giocatore di hockey professionista,solo che dopo un'infanzia sventurata con un padre esigente,sadico ed egoista, Eric tradendo gli ideali della squadra,in cui militava,diventa uno sbandato schiavo delle sue tossicodipendenze e autolesionista.Dopo aver causato un incidente automobilistico,a caccia di adrenalina,per sfidare se stesso e la natura si avventura in un fuoripista con lo snowboard sulla Sierra Nevada in condizioni limite. Si scatena una tormenta di neve e l'atleta rimane prigioniero della montagna, in balia delle intemperie.Nessuno sa che si è perso, nessuno sa dove si trova. È completamente solo.Intanto Susan la madre di Eric, intuisce che qualcosa non va e inizia a ripercorrere i movimenti del figlio, allertando la squadra di soccorso.
Con l'avanzare del congelamento e la continua lotta per la sopravvivenza, Eric è costretto a mangiare la sua stessa carne,
Quando Eric si rende conto dell'arrivo dei soccorsi, la sua unica chance di farsi localizzare dai soccorritori è arrampicarsi su una parete rocciosa alta 1300 metri, ma il suo corpo inizia a cedere, dopo una lotta contro il tempo sarà salvato in extremis,ma perderà entrambe le gambe,Tuttavia c'è un lieto fine.Lemarqe è diventato, malgrado l'handicap, un allenatore di hockey,si è ripulito dalle droghe ,si è sposato e vive felicemente insieme ai due figli.
Il regista Scott Waugh per cercare di essere quanto più fedele alla storia, la rende quanto più possibile verosimigliante,,senza cercare scene di grande effetto. La scelta di mantenere l'aderenza alla realtà ovviamente urta con le esigenze frustrate dì spettacolarità,che Waugh concentra invece nei flashback sui traumi del passato e in panoramiche mozzafiato delle montagne innevate deello Utah,
L'ultima discesa oltre ai panorami stupendi, si segnala soprattutto per il ritorno due attori simbolo degli anni Novanta: Josh Hartnett, indurito dal trascorrere degli anni, e Mira Sorvino, un pò sopra le righe, ma sempre affascinante.
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