Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Ungheria. Un miliardario americano mette gli occhi su una bella ragazza di umili origini, già promessa sposa. Il riccone le offre centomila dollari per cenare con lui e anche il fidanzato, data l’entità della somma, la spinge ad accettare. Naturalmente l’amore sboccerà in maniera del tutto imprevista, contro ogni aspettativa.
Ci sono tutte le basi per confezionare una commediola da ‘telefoni bianchi’, di quelle gradite al regime fascista e alla sua stretta censura, a partire dall’ambientazione in Ungheria; c’è naturalmente il lieto fine romantico, il senso di giustizia che permea la storia e ci sono personaggi moralmente positivi che – nella loro inconsistenza più totale, sagome sulla scena – rassicurano e distraggono a sufficienza il pubblico. Certo, Centomila dollari come prodotto in sé è comunque meglio, e non poco, di tanti altri film di analogo carattere e simile stile licenziati nei decenni successivi: qui almeno ci sono mestiere, cura, professionalità, buonissimi interpreti; ciononostante, l’opera è invecchiata molto in fretta, com’era del resto inevitabile che fosse. Amedeo Nazzari e Assia Noris come coppia centrale del cast è una scelta ineccepibile; al loro fianco troviamo poi Ernesto Almirante, Lauro Gazzolo, Emilio Cigoli, Maurizio D’Ancora, Velia Galvani, Gina Cinquini e Arturo Bragaglia. Mario Camerini, attivo da oltre quindici anni sul grande schermo, fa il minimo indispensabile (ed è giusto così, qui) per portare a casa un risultato gradevole e a tratti frizzante. 3,5/10.
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