Regia di Mario Camerini vedi scheda film
Un industriale americano in trasferta europea si sente attratto da una centralinista dell’albergo, prossima al matrimonio con un cugino, e le offre centomila dollari per poter cenare insieme a lei. Proposta indecente all’epoca dei telefoni bianchi, ossia in versione castigata. L’inopinata conversione del protagonista al romanticismo (maturata quando, dopo un atterraggio di fortuna, vede che tutti telefonano ai loro cari e si rende conto di essere solo) contribuisce a occultare una morale brutalmente classista: i ricchi sono generosi e simpatici, i poveri sono avidi ed egoisti. La raffigurazione dei parenti ipocriti, pronti a sacrificare l’onore in cambio dei soldi, mi ricorda molto Trenta secondi d’amore (1936). Ma qui c’è un inquietante segno dei tempi: se ci si fa caso, quando arriva l’ambulanza a portare via Nazzari, sullo sfondo si intravede un aereo con la svastica.
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