Regia di Gus Van Sant vedi scheda film
VOTO 6/7 PROGRAMMATICO (Tv 20 Ottobre 2010) Film tossico anomalo. Anomalo perchè si discosta dalla solita rappresentazione di storie di drogati, facendo forza sulla presenza di Burroughs per spingersi verso l'opera politica e programmatica. Infatti il gurù americano mascherato dietro ad un cameo (super-simbolico, un'anziano prete tossico!) è la chiave di volta della pellicola, il suo monologo tira le somme su tutto quanto mostrato in precedenza, Van Sant punta alto. E su questo niente da dire, ma la messinscena troppo edulcorata dei ragazzi non mi ha convinto, anche se è voluta per distogliere l'attenzione dalla repulsione morale per alcune caratteristiche della tossicodipendenza, allargando il discorso ad altri livelli. Ma l'idea di tossici così fighetti e le loro camere così ordinate e pulite non esiste, solo una scena di degrado vero (la pera in auto) e neanche una crisi d'astinenza, sempre dei bei coloriti, dei bei vestiti, ma... Il regista sposa un'idea coraggiosa, vuole ridiscutere il ruolo dei narcotici nela società occidentale, però esagera nella programmaticità del film, perdendo in credibilità. Comunque onore a questa operazione e onore a Van Sant, il quale dimostra una regia sicura, anche rigorosa a tratti ma sempre pronta a divagazioni sia oniriche che filosofiche-esistenziali.
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