Regia di Egidio Eronico, Sandro Cecca vedi scheda film
Una recensione di questo film per me era d'obbligo perché è una pellicola girata nei luoghi in cui sono cresciuto e tuttora risiedo, nel Basso Molise fra Termoli, Campomarino e San Salvo. È la storia di due fratelli che si ritrovano orfani, lui malato di diabete e lei ancora adolescente, e cominciano una vita fatta di vagabondaggi e difficoltà che finirà per sfociare nel crimine con conseguenze drammatiche. È l'opera seconda di una coppia di registi, Egidio Eronico e Sandro Cecca, di cui poi si sono perse le tracce. Ricordo che lo vidi al cinema quando uscì nel 1989 perché era "il film girato a Termoli", e poi lo rividi in un passaggio televisivo su Rai Due di cui conservo ancora la registrazione. È un film indipendente a basso costo, che ha avuto poco riscontro di pubblico e di cui oggi in pochi si ricorderanno: la trama sconta alcuni difetti nella scrittura, non sempre risulta verosimile e le psicologie dei personaggi non molto approfondite. I registi hanno delle buone intuizioni a livello visivo nell'uso delle scenografie e hanno saputo integrare con bravura lo sfondo inedito del Molise all'azione, ma a mio parere questo non basta a farne un film riuscito perché la sceneggiatura non conferisce particolare rilievo ai caratteri e gli attori risultano un po' incerti: da preferire Daniele Nuccetelli nel ruolo di Bruno che avrà in seguito un'apprezzabile carriera teatrale, mentre Alessandra Monti nella parte della sorella è ancora immatura come attrice e in seguito apparirà in molte fiction tv. La scena finale con la vestizione del cadavere e la partenza di Irene, che ad alcuni ha ricordato "Morte a Venezia", è probabilmente il momento più ispirato dell'intero film, girata nei pressi della fabbrica del vetro di San Salvo... se tutto il film avesse avuto il rigore di questi momenti, ci troveremmo di fronte a un risultato di spicco, mentre così resta un film solo parzialmente risolto, però un must per i molisani, anche perché fa un ritratto tutto sommato attendibile di una terra ancora socialmente ed economicamente arretrata. Non male la partecipazione di Maria Fiore che era stata la protagonista di "Due soldi" di speranza" e poetico il commento musicale della Penguin Cafe' Orchestra.
Voto 6/10
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