Regia di Valerio Mastandrea vedi scheda film
Mastandrea, che esordisce dietro la macchina da presa, ha fatto ottimo uso, con "Ride", degli anni trascorsi nel buon Cinema italiano, quello che ancora tiene alta la testa, pur non arrivando a chissà quali altezze. "Ride" non ha una pretesa d'autorialità, ma quello che vuol raccontare, il dolore improvviso di un lutto, in questo caso di una morte sul lavoro, lo racconta in maniera semplice ma efficace e, spesso, profonda. Una Nettuno luminosa, dominata dal mare e dalla luce, una protagonista, un'eccellente Chiara Martegiani, bravissima nel tratteggiare una figura femminile a tratti ambigua, quasi grottesca nel suo dolore strozzato, irriverente, e una serie di personaggi minori che aiutano a costruire la trama, tutta imperniata sull'elaborazione del lutto per una morte ingiusta. Un film di denuncia "laterale", se così si può dire, ma che arriva chiaro e forte, utilizzando il pudore, cosa rara nella realtà di oggi. Ottimo anche l'uso della musica. "Perché si muore in guerra, non sul lavoro!". Bravi tutti.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta