Regia di Sydney Sibilia vedi scheda film
"Banda dei ricercatori", ultimo atto. L'episodio precedente si era concluso con i componenti del gruppo in carcere; nonostante ciò, il protagonista intuisce che dietro agli eventi precedentemente narrati si nasconde la volontà di sviluppare non una nuova droga, bensì del gas nervino, da utilizzarsi per compiere un attentato. Ritenendo che il personaggio chiamato "Murena" e detenuto a Rebibbia ne sappia di più, riesce a farsi trasferire in questo carcere; lì apprende l'identità dell'attentatore ed immagina il suo obiettivo. Pertanto riunisce nel carcere di Rebibbia gli altri "cervelloni" ed imbastisce un piano per fuggire ed impedire il verificarsi dell'attentato. Azione ed ironia da un lato, denuncia sociale da un altro, rendono questa commedia variegata ed interessante, sotto più aspetti. Benchè irreale, quest'ultimo episodio della trilogia si riallaccia al primo, evidenziando quanto sia difficile portare avanti la ricerca scientifica in Italia; i suoi operatori sono infatti osteggiati dalla burocrazia e da personaggi meschini - politici ed accademici - che ne strumentalizzano il valore ad esclusivo fine di realizzare interessi personali. Innovativa l'idea di ambientare buona parte della narrazione all'interno di un carcere, ovviamente mostrato in tinte "alleggerite"; per il resto abbiamo le consuete ambientazioni urbane di Roma. Apprezzabile il livello della recitazione, con le interpretazioni che ormai ben conosciamo perchè simili a quelle rese negli episodi precedenti, con l'eccezione di Neri Marcorè, che riappare con il suo personaggio del "Murena", qui più approfondito. Film divertente ed intelligente, conclude degnamente la trilogia.
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