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Fabrizio De Andrè. Principe libero

Regia di Luca Facchini vedi scheda film

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La recensione su Fabrizio De Andrè. Principe libero

di mm40
4 stelle

Vita e opere di Fabrizio De Andrè, fra i più grandi cantautori e poeti italiani del ventesimo secolo.

 

Tante polemiche ha suscitato la scelta di affidare al romano (e romanesco) Luca Marinelli, star del momento, il ruolo di Fabrizio De Andrè in questa fiction dedicata al cantautore genovese, ma francamente alla visione del film non si capisce il perchè. Marinelli è bravo, e questo già si sa, e senza strafare riesce a smarcarsi dal suo ormai canonico personaggio un po' coatto e allucinato dando vita a un De Andrè sicuramente non impeccabile, ma neppure così improponibilmente lontano dalla realtà. Il risultato è complessivamente accettabile e semmai i difetti del lavoro vanno riscontrati altrove; tanto per cominciare nella discutibile idea di abbondare, sull'onda della commozione per la sua recente scomparsa, con la presenza di Paolo Villaggio nella prima delle due puntate della fiction, tanto che a vedere solo quella il lavoro potrebbe sembrare dedicato a lui e non al cantante. Verissimo, i due sono stati molto legati e hanno collaborato nei primi anni di carriera di entrambi, ma non è poi tanto assurdo il sospetto che, fosse stata realizzata un anno prima o uno dopo, quest'opera avrebbe visto ridimensionato il ruolo di Villaggio. Pecca veniale fino a un certo punto, d'accordo; già meno perdonabile è la confezione televisiva, di alti standard per tale tipo di lavoro, ma pur sempre limitata in quanto a luci, scene, dialoghi e recitazione. Se Marinelli infatti si salva e la sua dizione non è così eccessiva, è difficile dire qualcosa di buono di gran parte del resto del cast, se si eccettuano Ennio Fantastichini, Elena Radonicich e Valentina Bellè. Luca Facchini, già autore di qualche corto e di alcune regie per il piccolo schermo, è qui alla sua prima prova di grande portata, e firma anche la sceneggiatura insieme a Francesca Serafini e Giordano Meacci. Nonostante la diffusione in sala cinematografica, in versione accorciata, fosse avvenuta a gennaio 2018, solamente dopo poche settimane la Rai ha trasmesso il film in prima serata nella sua intera lunghezza, che approda ai soliti duecento minuti suddivisi in due episodi. Un omaggio magari non proprio grandioso, ma di cui ci si può accontentare visto che nessun altro, a ormai due decenni dalla morte di De Andrè, ci aveva ancora pensato. 4/10.

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Ultimi commenti

  1. Mr Rossi
    di Mr Rossi

    A parte le famose canzoni ho trovato questo film per la televisione noiosissimo. Sarà perché la vita privata del cantautore genovese non è stata molto spericolata ma due ore di visione di un sonnolento poeta con la chitarra, la bottiglia in mano e la sigaretta accesa in bocca sono una valida alternativa ai sonniferi. L'attore protagonista, vagamente somigliante all' originale più brutto di lui, più che uno che beveva troppo sembra che vada avanti a canne e camomille. Comunque un ruolo molto difficile per un giovane attore che è stato premiato per un ruolo di un grottesco antagonista in un film d'azione coatto dallo spessore di una lattina vuota. Poi se qualche fosforescente fan di questo incrocio fra Flavio Bucci e Corrado Guzzanti s'incazzerà sono fatti suoi.

    1. mm40
      di mm40

      Oh, a me - che certo non rischio di passare per l'entusiasta del fenomeno del momento - Marinelli piace. In ogni caso, ci mancherebbe altro, rispetto il dissenso, che sicuramente nel caso di un film abbastanza 'controverso' come questo è anche più giustificabile.

    2. Mr Rossi
      di Mr Rossi

      Marinelli ha interpretato da protagonista un film dei Taviani tratto da un romanzo storico molto più impegnativo che però non ha interessato ne la critica ne tantomeno il grosso pubblico che paga per vedere i film al cinema. Data la situazione politica il tema era pure fuori moda e quel film ha avuto una distribuzione nelle sale limitata se non inesistente. Se poi è stato premiato per un ruolo grottesco e secondario che poteva interpretare bene anche un comico romano come Corrado Guzzanti buon per lui. Per me Marinelli non recita ne meglio ne peggio di altri giovani attori italiani più o meno visti come Bova, Fiorello, Garko, Scamarcio e Vaporidis. Tutta gente di bella presenza che possono anche fregarsene del giudizio della critica e di una parte del pubblico, tanto i soldi li hanno presi comunque e tanti. Stesso discorso per le giovani promesse del cinema italiano, due film su cinque riusciti e poi dimenticate e sostituite nell’arco di pochi anni da altre magari più belle ed espressive secondo dei produttori e registi in cerca di incassi facili. Non sono certamente degli idoli da difendere a spada tratta.

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