La vita del più grande poeta della musica italiana, Fabrizio De André: dall'infanzia ai primi successi, dalle drammatiche pagine del rapimento ai capolavori della maturità, si ripercorre l'esistenza di una personalità unica che ha segnato la storia della canzone e della cultura italiana. Ma si ha anche il ritratto di un uomo che si è sempre specchiato nei propri versi, con il coraggio di andare per tutta la vita in direzione ostinata e contraria, dai carruggi di Genova ai boschi della Sardegna, accanto agli ultimi e agli esclusi di ogni luogo e di ogni tempo, che fossero le prostitute di via del Campo o gli indiani di Fiume Sand Creek.
Nel complesso è un film per la TV che sembra invece confezionato per il grande schermo, tutto lo indica: i movimenti della mdp, una regia che non ha nulla a che vedere con la fiction. Buon film, ben girato, facendo risaltare in maniera adeguata i difetti e i pregi del Faber.
Tre ore di fiction tv sul grande Fabrizio De André. Un racconto intenso e appassionato, pur con i limiti di un prodotto per il piccolo schermo. I puristi storceranno il naso, il grande pubblico potrebbe apprezzare. E, magari, andare a riscoprire qualche capolavoro di Faber.
Tra le luci soffuse e la penombra del palco un uomo seduto con una gamba accavallata sull'altra, le braccia con i gomiti sporgenti che accolgono quasi come in un abbraccio una chitarra che mai lo abbandona e si insedia nella figura come una parte integrante del corpo; la testa leggermente incassata, e poi le note che precedono una voce sfacciata e secca, da fumatore incallito, a volte un… leggi tutto
Diciamolo subito: è una fiction tv, con tutto quel che ne consegue. Quindi deve essere "potabile" per un pubblico generalista, che di Fabrizio De André magari conosce "La canzone di Marinella" e poco altro. Perciò da questo "Principe Libero" non aspettatevi analisi filologiche, ritratti documentaristici o disquisizioni critiche sui tanti capolavori del cantautore genovese.… leggi tutto
Vita e opere di Fabrizio De Andrè, fra i più grandi cantautori e poeti italiani del ventesimo secolo.
Tante polemiche ha suscitato la scelta di affidare al romano (e romanesco) Luca Marinelli, star del momento, il ruolo di Fabrizio De Andrè in questa fiction dedicata al cantautore genovese, ma francamente alla visione del film non si capisce il perchè.… leggi tutto
Lo scorso 19 febbraio, durante la tradizionale conferenza stampa di rito in cui sono intervenuti Piera Detassis (presidente e direttore artistico della… segue
Nel mese di gennaio questo film ha ricevuto 4 voti
Senza la presenza - gradita e ingombrante - del fenomeno Checco Zalone, l’unico che sposta gli equilibri del nostro botteghino negli ultimi anni,… segue
Dopo Che ne sarà di noi (Giovanni Veronesi, 2004), istintivamente e senza prendermi troppo tempo per pensarci, ho subito indicato Elio Germano, classe… segue
Dai produttori de La meglio gioventù (la Bibi Film,
insieme a Rai Fiction), secondo lungometraggio di
Luca Facchini (dopo A farewell to beat,
documentario su Fernanda Pivano), con l’intento
degli…
spinto dalle recenzioni entusiastiche di alcuni amici e dalla mia voglia di sapere di più sul De Andrè extra musica mi sono convinto a guardare questa fiction rai (genere che mi delude sempre)
non sarà questa l'eccezione.
Credo che sia un prodotto sopra la qualità media degli altri ma che ciò non la renda di qualià. ha tutti i tratti distintivi,…
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Commenti (5) vedi tutti
Di quel che non abbiamo visto di De Andrè...
leggi la recensione completa di robotpbFilm girato anche bene : Attori in gamba anche se l'avevo visto gia' qualche mese fa. voto.6.
commento di chribio1Nel complesso è un film per la TV che sembra invece confezionato per il grande schermo, tutto lo indica: i movimenti della mdp, una regia che non ha nulla a che vedere con la fiction. Buon film, ben girato, facendo risaltare in maniera adeguata i difetti e i pregi del Faber.
leggi la recensione completa di michemarA tratti sembra una fiction TV. Ops..., È una fiction TV!
leggi la recensione completa di andenkoTre ore di fiction tv sul grande Fabrizio De André. Un racconto intenso e appassionato, pur con i limiti di un prodotto per il piccolo schermo. I puristi storceranno il naso, il grande pubblico potrebbe apprezzare. E, magari, andare a riscoprire qualche capolavoro di Faber.
leggi la recensione completa di brianwilson