Regia di Tanio Boccia vedi scheda film
Far west. In un paesino del sud, le scorribande del messicano Pedro e dei suoi sgherri creano scompiglio e terrore. Colpito duro dalla morte del padre, Jeff decide di vendicarsi.
Uno spaghetti western firmato da Tanio Boccia è sempre una valida visione, quantomeno per gli amanti del cinema di serie Z. Quando poi l’opera in questione sfoggia il titolo senza ombra di dubbio più bello di tutto il filone, composto da centinaia e centinaia di pellicole, bè: tanto di cappello. Sapevano-solo-uccidere: tanto basta per solleticare lo spettatore, una chiara promessa di violenza estrema e insensata; che poi tale promessa non venga effettivamente mantenuta nel film – almeno non in maniera letterale, di spaghetti western ben più atroci se ne erano già visti e se ne vedranno – poco importa, perché con Boccia dietro alla macchina da presa ci sono comunque sufficienti garanzie in termini di trama grossolana, inquadrature approssimative, montaggio impreciso, confezione (luci, scene, costumi) miserrima, recitazione modestissima e via dicendo. Colpisce soprattutto qui la grande predominanza di girato in interni, non proprio una caratteristica tipica del genere, ma indubbiamente un escamotage poveristico non da poco; fra gli interpreti ‘svettano’ i nomi di Kirk Morris, Alan Steel (cioè Sergio Ciani), Gordon Mitchell, Larry Ward, Kim Arden, Ivan Scratuglia e Dada Gallotti. Sceneggiatura: Tanio Boccia – che come al solito si firma con lo pseudonimo non meno anonimo Amerigo Anton – e Mario Moroni. 2,5/10.
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