Regia di Augusto Fornari vedi scheda film
Commedia leggera e divertente ...
Quattro fratelli , il cui padre è in coma da cinque anni , vendono la villa di famiglia per bisogno di liquidità , quando all' improvviso il genitore si risveglia ... Un film di evidente matrice teatrale , essendo tratto dall' omonima piece dei fratelli Fornari , che qui ne curano la trasposizione cinematografica . Stavolta Augusto , il più noto dei due , si limita ad occuparsi della regia mentre Antonio interpreta il ruolo dell' antipatico acquirente della casa . Di recente ho visto anche un' altra pellicola di questi due artisti laziali , il successivo " Finchè giudice non ci separi " , che mi aveva fatto una discreta impressione , e pure questa l' ho trovata più o meno su quei livelli . Intendiamoci , non sto parlando di una giovane e promettente coppia di autori geniali o innovativi , ma di autori/ attori che hanno fatto tanti anni di gavetta nei circuiti minori e che sanno come far divertire il pubblico , senza ambizioni intellettualistiche o di grande originalità , ma anche senza volgarità . E per me non è poco . La commedia scorre via leggera e disimpegnata , a tratti molto spassosa , avvalendosi anche della bravura e della simpatia degli interpreti .
Il compianto Libero De Rienzo è il fratello maggiore , freddo e determinato funzionario di banca , il misurato Stefano Fresi è un musicista precario ed insicuro , la bella Matilde Gioli fa la materna sorella con problemi sentimentali , mentre il gioviale Lino Guanciale è lo sventato fratellino immaturo che si mette sempre nei pasticci . Per finire c' è il bravo Luigi Diberti nei panni dell' anziano padre , teneramente spaesato dall' inusuale comportamento dei figli . Insomma , una commedia frizzantina , con una prima parte piuttosto divertente ed una seconda meno originale , in cui gli autori riescono comunque ad uscire dignitosamente dalla situazione di impasse in cui rischiavano di cacciarsi . Una pellicola che per me vale almeno 6,5 .
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