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Robin Hood: L'origine della leggenda

Regia di Otto Bathurst vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Robin Hood: L'origine della leggenda

di axe
5 stelle

Una rielaborazione della leggenda di Robin Hood. Secondo lo sceneggiatore di questo film, il ladro-arciere sarebbe un nobile della citta' di Nottingham, felicemente fidanzato con Marian, il quale e' inviato a combattere nella III Crociata. Dopo alcuni anni di guerra, il nobile, ribellatosi ad un superiore eccessivamente crudele, e' rimandato nella sua citta', e qui fa una serie di amare scoperte. I cittadini sono stati ridotti in miseria e costretti ai lavori forzati a causa dell'eccessiva pressione fiscale, il suo castello e' stato confiscato e lasciato andare in rovina, e' stato dato per morto, e, per questo motivo, Marian, una donna coraggiosa sempre dalla parte dei piu' deboli, si e' rifatta una vita insieme ad un rappresentante delle classi disagiate. L'occasione di riscatto contro lo sceriffo di Nottingham ed il suo oscuro "burattinaio", un prelato particolarmente affamato di potere e ricchezza, gli viene offerta da un uomo mediorientale che, dopo averapprezzato l'equita' di Robin sul campo di battaglia, e' intenzionato a combattere gli artefici della guerra contro il suo popolo. Dopo un periodo di addestramento, Robin inizia una sorta di doppio gioco, smascherando un complotto contro i propri concittadini, riprendendo Marian e con cio' creandosi un nuovo nemico, il capopopolo che, perso il ruolo di guida e compagno della donna, trova un'occasione per vendicarsi, in un possibile secondo episodio. Un film d'avventura e d'azione non particolarmente riuscito; e' molto semplice da seguire, il regista nelle sequenze iniziali ci presenta i personaggi consentendoci di collegarli a quelli della leggenda originaria. Immediatamente Robin e' descritto quale vittima di ingiustizie, con conseguente coinvolgimento emotivo dello spettatore. Alcuni ruoli, quale quello del frate Tuck rimangono a lungo incerti, altri sono ben definiti dall'inizio; l'impressione complessiva e' di una certa piattezza, corroborata da interpretazioni non eccezionali. Al tema portante della rivincita personale di Robin s'intrecciano le istanze di giustizia della popolazione di Nottingham e le altrettanto condivisibili prese di posizione contro la guerra tra i cittadini britannici ed i "mori" di religione islamica, percepita come priva di fondamento e voluta dalle corrotte autorita' civili ed ecclesiastiche, a fini di ingiusti vantaggi. Il film e' ricco di sequenze di azione, che mostrano combattimenti con frecce, balestre, archi; inseguimenti; fasi "stealth". Ambientazioni e costumi sono vagamente steampunk; insieme a dozzinali costumi ed elementi che ricordano il medioevo, sono mostrati armi "meccaniche" complesse e fantastiche, elementi di abbigliamento moderno, grandi miniere che ricordano citta'-fabbriche dei nostri tempi. Il film ha una patina di modernita' anche grazie alla storia, nella quale si parla di corruzione, e ai richiami ad eventi recenti, come i conflitti che negli ultimi decenni hanno lacerato il Medio Oriente. Come altri recensori hanno rilevato, inoltre, il film deve molto alle storie di Batman e V For Vendetta. Manca una qualsivoglia atmosfera "favolistica", tanto per il predominio dell'azione sui momenti di stasi, sulle descrizioni di citta', paesaggi, etc., quanto per una colonna sonora assai anonima. Un film d'azione come tanti altri, impreziosito dall'ispirazione alla storia di Robin Hood e dalla particolare scenografia, e contemporaneamente impoverito da interpretazioni "insipide".

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