Regia di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi vedi scheda film
Mettiamola così: tra i tanti film che si potrebbero trarre dal capolavoro volterriano, non è certo il migliore dei Candidi possibili. Però non è neppure terribile come altre cose viste negli anni Settanta e, prima ancora, come gli altri film usciti dalla giustamente non premiata ditta Jacopetti - Prosperi. Per la prima metà, il film regge il peso di racconto filosofico. Quando, però, i due registi vogliono per forza trasformare l'apologo di Voltaire nella loro specialità culin'aria (l'apostrofo non è casuale) del mondo movie, trasportandoci nella New York d'oggi, poi a Belfast ed in Israele (dove soldatesse seminude sterminano al rallentatore dei feddayn un po' minchioni), il film scade decisamente e ci si domanda cosa c'entri Candido con tutto questo. Jacopetti e Prosperi, comunque, hanno ragione nel mettere, con Voltaire, alla berlina la filosofia del Dottor Pangloss: nel migliore dei mondi possibili i loro immondi mondo movies non avrebbero potuto essere realizzati.
E chi l'ha visto?
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