Regia di Mark Robson vedi scheda film
Affascinante e riuscitissimo horror scritto e prodotto dal grande Val Lewton e dominato dalla presenza straordinaria di Boris Karloff, qui nei panni di Sims, uomo spietato e crudele che dirige il manicomio di Bedlam. Sims si diverte ad organizzare spettacoli con protagonisti i suoi malati, trattati come bestie da macello, esposti al pubblico ludibrio, seviziati e torturati, senza alcun rispetto per la loro dignità, fenomeni da baraccone utilizzati solo per divertire l'alta società londinese, composta per lo più da signorotti arroganti e poco intelligenti. Nell Bowen, a lungo amante di Lord Mortimer, uno dei più convinti sostenitori degli spettacoli di Sims, vorrebbe denunciare pubblicamente la situazione, soprattutto grazie all'aiuto di Hanny, quacchero dal cuore tenero, pronto a cominciare un'autentica battaglia pur di smascherare Sims. Grazie però agli intrighi e alle conoscenze di Sims, Nell viene interdetta e rinchiusa a sua volta nel putrido e disperato manicomio di Bedlam. Riuscirà però con la sua semplicità e dolcezza a colpire i cuori dei malati, i quali si ribelleranno arrivando a processare Sims per la sua inaudita violenza e assurda crudeltà. Una regia magistrale, una sceneggiatura secca ed efficace in cui l'horror puro si mescola con i toni della commedia leggera (soprattutto nei battibecchi iniziali tra Nell e Hanny, o nel personaggio di Mortimer alle prese, tra l'altro, con un pappagallo che ironizza sulla sua stazza non proprio longilinea, ma anche Sims ha almeno due battute piuttosto sadiche nei confronti di Nell), la maschera da brividi di Boris Karloff (fa davvero paura quando nel finale apre d'improvviso gli occhi, mentre i malati lo stanno murando vivo, credendo che in realtà sia già morto, un episodio che oggi verrebbe inserito per anticipare un inevitabile sequel), la fermezza e il coraggio di un'eroina tosta e decisa (molto bello il personaggio di Nell Bowen, interpretato da una splendida Anna Lee, ragazza all'inizio viziata e superba, poi progressivamente convinta della necessità di porre fine alle follie di Sims), un'ambientazione suggestiva, inquietante e malata (le sequenze ambientate a Bedlam sono di un terrore autentico e genuino), il lieto fine inevitabile ma assai gradito (l'amore tra Nell e Hanny trionferà), la fotografia formidabile e avvolgente di Nicholas Musuraca, la critica sociale ad un sistema antiquato e disumano fanno di "Bedlam" un gioiello del genere, imperdibile per qualsiasi appassionato.
Voto: 7 e mezzo.
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