Regia di Marco Ponti vedi scheda film
Due amici, in banca per un prestito che viene loro negato, ripiegano quasi per caso sulla rapina. Nella fuga che ne segue prendono in ostaggio Soledad, ex ragazzina prodigio e ora 23enne in crisi. Lo strano terzetto vaga per l’Italia con la polizia alle calcagna e spalleggiato con simpatia da parte dei media.
Marco Ponti torna sul grande schermo a due anni di distanza da La cena di Natale (2016) con un lavoro che conferma la sua vena più recente, cioè quella dedita a un cinema pop, spensierato e mirato esplicitamente al pubblico più giovane. Una vita spericolata prende a prestito il titolo di uno dei brani più celebri di Vasco Rossi per mettere in scena un road movie più o meno al passo con i tempi (si possono annotare qualche stereotipo e qualche banalizzazione di troppo) con al centro tre giovani attori e una discreta dose di azione, ritmo e di ironia: sostanzialmente poco o niente a che fare con la canzone di cui sopra, che infatti neppure compare nel film, ma alla quale non è possibile non pensare. Dettagli, si capisce; nell’economia del lavoro pesano maggiormente le non sempre convincenti interpretazioni dei protagonisti (Lorenzo Richelmy, Eugenio Franceschini e Matilda De Angelis) e le già rilevate approssimazioni nella trama, non impeccabile al cento per cento dal punto di vista logico. Sceneggiatura dello stesso regista, fotografia di Roberto Forza e colonna sonora di Gigi Meroni (nipote dell’omonimo calciatore) con la collaborazione – abbastanza difficile da spiegare, ma tant’è – di Tom Morello, chitarrista dei Rage Against The Machine. 3/10.
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