Regia di Brad Peyton vedi scheda film
Un blockbuster davvero bestiale, in cui se ne vede una più grossa dell'altra (letteralmente). Tra tante sciocchezze si aprono di tanto in tanto squarci di sano umorismo trash alla "The Asylum" che riscattano l'operazione. Voto 5 e mezzo-6.
Terza collaborazione nel campo dell'intrattenimento spettacolare senza pretese tra il regista Brad Peyton e Dwayne Johnson. Il gorillone albino vero protagonista del film, capace di rubare la scena a The Rock, trae linfa vitale da molteplici padri, a partire dai primati hooligans che sfasciavano tutto nei videogiochi anni 80 come il "Rampage" che ispira il film, senza scordare il primo bestione oversize che ha impazzato sugli schermi, il regale Kong; non si può poi non citare il personaggio interpretato dal comico inglese Nick Frost in "La notte dei morti dementi", la cui imitazione dell'orango genera la gag che viene ripresa in questa pellicola e caratterizza l'ironia animalesca del buon George (nome che rimanda al "curioso" scimmiotto protagonista di fortunate serie di cartoni tv e libri per bambini). Potrei azzardare, viste alcune similitudini nel carattere come il fare sfrontato e una certa simpatia, una parentela con il gorilla del crodino, ma passando al resto del "cast" animale, è doveroso elogiare la realizzazione del Coccodrillone delle Everglades, una sorta di Godzillone a stelle e strisce che dovrebbe piacere anche al Presidente Trump in quanto fatto in America; il suddetto Coccodrillone emerge trionfalmente sulla scena come un attore consumato, si aggira per la metropoli di Chicago con atletica prepotenza, scala e abbatte in scioltezza grattacieli, spiaccica qualche marine e meriterebbe forse che escogitassero per lui nuove avventure, da quanto convince e diverte; male invece il metaLupacchiotto dello Wyoming, che continua a zompare e sbranare senza mai impressionare, tanto che alla fine prova a strafare, cerca di rubare la scena ai colleghi, cambiando forse addirittura specie, ma perde il confronto su tutta la linea. The Rock è ormai sinonimo di film scacciapensieri rivolto prevalentemente a un pubblico di giovanissimi; in questo film, in sinergia con sceneggiatori e regista, mostra la capacità di ridere di se stesso e dell'ingenuità della storia che sta raccontando, chiedendo al pubblico non di immergersi nella vicenda pazzesca che sta guardando o di credere ad essa, ma piuttosto di ridere insieme a lui delle esagerazioni che vengono mostrate; sembra quasi di assistere a un film come "Sharknado", o altri pastrocchi parodistico-caricaturali volutamente trash e a basso budget della "The Asylum", realizzato però con mezzi principeschi da una grande major. Se avete la tempra per sopportare le molte sciocchezze della trama e non cercate un intrattenimento che elevi lo spirito e l'intelletto, questo filmetto d'azione a go-go può fare al caso vostro, e farvi anche fare due risate, il che non guasta.
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