Regia di Michael Dougherty vedi scheda film
Cinque anni dopo la lotta tra Godzilla e due altri colossi di pari dimensioni, l'esistenza dei "titani" è nota all'intera popolazione mondiale. L'organizzazione Monarch si occupa di studiarli e monitorarne le azioni. La studiosa Emma Russell ha inventato un dispositivo che rende possibile la comunicazione con essi; su tale oggetto cade l'interesse di Alan Jonah, un ecoterrorista il quale, con la dottoressa Russell, condivide alcune tesi circa la necessità di liberare la terra dell'invasività della specie umana. Alan Jonah s'impossessa dello strumento e rapisce Emma Russell e la figlia Madison, giungendo a ridar vita al "Mostro Zero", una sorta di Idra a tre teste animata da intenti distruttivi. Lo contrasta l'organizzazione Monarch, alla quale torna ad unirsi Mark, studioso, uomo d'azione ed ex-marito di Emma. Seguito di Godzilla del 2014 di Gareth Edwards - del quale è necessaria la visione per comprendere a fondo questo episodio - il film riprende alcune tematiche introdotte dal predecessore. Le premesse fantascientifiche raccontano l'esistenza di gigantesche creature, i "titani", superstiti di ere passate, le quali si alimentano di radiazioni ed interagiscono tra loro, indifferenti alla presenza umana. In questo film si aggiungono istanze "ecologiste", sostenute sia dall'ecoterrorista Jonah, sia dalla dottoressa Russell. Mentre il primo è un estremista che sembra puntare esclusivamente alla distruzione del genere umano, la seconda ha una posizione più moderata, che rende il personaggio complesso e contrastato. Oltre ai travagli interiori della studiosa, il film racconta i rapporti tra la stessa, la figlia Madison, e l'ex-marito Mark. Le complesse dinamiche familiari s'intrecciano alla vicenda principale del film, ricchissimo di sequenze di azione, che mostrano le lotte tra i titani, concluse grazie all'intervento di Godzilla, ed ogni sorta di distruzione. Non ho molto apprezzato questo episodio. La retorica patriottica, che prevede l'immolazione senza alcun risultato di volenterosi soldati statunitensi a difesa della nazione), è assai accentuata; alcuni dettagli della trama (esempio, la giovanissima Madison riesce ad impadronirsi dello strumento - un oggettino colorato - per comunicare con i "titani" e fuggire indisturbata dalla base degli ecoterroristi) sono assolutamente inverosimili; i colossi sono mostrati in assoluta nitidezza e fredda computer-grafica, sembra quasi di assistere alla partita ad un videogioco. Tra gli attori, oltre a Vera Farmiga, la quale interpreta la dottoressa Russell, personaggio con un minimo di complessità, mi è piaciuto, come nell'episodio precedente, Ken Watanabe, nelle vesti del saggio professor Ishiro Serizawa. Episodio "interlocutorio", confido nel seguito, che senza dubbio vedrò, sperando in un'opera, seppur d'intrattenimento, un minimo più verosimile e meno basata sulla rielaborazione di stereotipi e schemi visti e rivisti.
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