Regia di Casey Affleck vedi scheda film
Dopo la sua prima regia nel folle docufilm Io sono qui! (2010), l’oscar vinto come migliore attore in Manchesterby sea (2016) e l’accusa per molestie sessuali, Casey Affleck gira la sua seconda pellicola, intimista, delicata, rarefatta, tutta al femminile, demolendo l’uomo, innalzando la donna. Sarà un caso?
Comunque come attore ha sempre dimostrato grande talento ed il suo personaggio in Jessie James avrebbe meritato l’Oscar più di ogni sua altra interpretazione.
Un virus stermina tutte le donne del pianeta, alcune sono immuni. La figlia del protagonista è una di queste. Viaggio in un mondo post-apocalittico senza meta.
Le quasi due ore di Light of my life forse sono eccessive ma è un viaggio “d’amore” interessante, pericoloso, devastante nell’anima, riuscito.
Non c’è nulla di originale sia chiaro: in questi anni sono stati parecchi a trattare simili argomenti con le varianti del caso ma dalla struttura identica, basti pensare a Un posto tranquillo, Bird Box, Gargo ecc.ecc. Nessuno ancora ha raggiunto le vette di I figli degli uomini e soprattutto The road, anche se il genere ha toccato il suo picco non con un film ma con un videogioco – The Last of Us, vero e proprio capolavoro interattivo/cinematografico per ps3/ps4...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta