Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe G. Stasi vedi scheda film
Tra Edgar Wright e i fratelli Coen.
Per fortuna c'è qualcuno in Italia capace di fare commedia nera senza tirare il freno a mano.
Miriam Leone è uno splendore, Fabio De Luigi riesce a non essere troppo macchietta ed entra perfettamente nella parte.
Già l'inizio del film mi ha conquistato perché ci muoviamo all'interno di un freezer come nel '82 ci si muoveva tra i grattacieli nella Los Angeles di Blade Runner, il movimento è sinuoso e c'è una fascinazione anche nel mostrare degli enormi, alla nostra vista, prodotti congelati che però saranno il fulcro del racconto.
Se chiude l'azienda di restauri è finita e attorno a questo concetto si intrecceranno le storie dei personaggi che verranno trasformati in criminali da una società non in grado di garantire loro pagamenti e ovviamente l'amore metterà il suo zampino a complicare le cose. È inoltre il film che rappresenta meglio il modo di girare di Edgar Wright, cosa che fatta così bene non l'ho mai vista in nessun altro film (al mondo) ci sono transizioni tra una scena e l'altra col passaggio di una persona/muro/macchina davanti alla mdp e poi c'è il pub, mai così inglese in un film italiano per la sua concezione.
Insomma non è che il film sia perfetto, la bionda svampita è un po' troppo macchietta, alcuni passaggi narrativi sono troppo veloci a mio avviso (SPOILER da non essere innamorata di lui ad esserlo in un secondo), però di film che osano così tanto nella scrittura e visivamente non se ne vedono tanti e ora che ce n'è uno così in sala è bene che lo si vada a vedere.
Bravi ragazzi.
Errore:
chiudi
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta