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Cuore selvaggio

Regia di David Lynch vedi scheda film

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La recensione su Cuore selvaggio

di supadany
8 stelle

Film tra i più amati dal pubblico di David Lynch, anche se personalmente mi ha soddisfatto, ma mi ha entusiasmato decisamente di meno rispetto ad altri del regista in questione.

Sailor (Nicolas Cage) s’innamora di Lula (Laura Dern) ed insieme partono per il Texas.

L’uomo è in fuga dalla giustizia, Lula invece da brutti ricordi che non si possono cancellare, mentre sulle loro tracce ci sono dei killers assoldati dalla madre di lei (Diane Ladd), da lui rifiutata.

Intanto lungo il loro peregrinare i denari scarseggiano.

Lynch ci presenta l’altra faccia dell’america, sporca, cattiva e polverosa, ma anche una passionale storia d’amore di quelle in cui i suoi protagonisti sono l’un per l’altra gli unici protagonisti non curanti, per quanto possibile, del trambusto che gli ruota intorno.

Il registro utilizzato per il racconto è volutamente eccessivo, forse pure un po’ troppo, la mano del regista è evidente (e pure invedente), in grado impressionare con rapide virate che tramutano situazioni in apparenza tranquille in attimi di reiterata violenza.

In questo panorama si intersecano tratti caratterizzanti generi diversi; la storia è così una sorta di road movie a due, con squarci in stile pulp (ma “Pulp Fiction” non è ancora arrivato a scombussolare i piani della mecca del cinema), con un amore difficile ed ostacolato da mille contingenze e sfumature che arrivano a toccare il grottesco.

Il buon Bernardo Bertolucci se ne innamorò, tanto da premiarlo con la Palma d’oro a Cannes quando fu Presidente di Giuria, grande riconoscimento per un film ben fatto e ricco di rimandi, forse un po’ troppo auto compiaciuto (ma chi scrive lo dice a priori, forse un po’ troppo facile così, ma d’altronde nel 1990 ero un pischello “attento” ad altro) per essere considerato un autentico capolavoro.

In ogni caso rimane una pellicola interessante meritevole di attenzione, anche se Lynch ha fatto cose molto migliori (ma lui è davvero un grande).

Bello sì, ma (forse) non imprescindibile.

 

David Lynch

Regia che presenta tanti tratti davvero convincenti, ma anche alcune scelte un pò troppo sostenute e non sempre geniali.

Nicolas Cage

Ancora giovane e lontano parente dall'attore (ma anche uomo visti i suoi problemi con alcol e giustizia) ormai alla deriva.

Willem Dafoe

Si fa notare, eccome!

Una di quelle prove che non si scordano facilmente.

Laura Dern

Sempre una garanzia, almeno quando la guida Lynch.

Diane Ladd

Anche lei lascia un discreto segno.

Harry Dean Stanton

Offre il suo concreto contributo alla causa.

Isabella Rossellini

Soddisfacente, si conferma attrice feticcio di Lynch.

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