Elvira, un transessuale, ha concesso un'intervista a un quotidiano per raccontare la sua esperienza. Pestata a sangue da un gruppo di teppisti, abbandonata anche dal suo compagno, Christopher, trova conforto e amicizia in Zora, una prostituta.
Note
Il film è stato girato in soli 25 giorni e trae ispirazione dal suicidio di Armin Meier, amante di Fassbinder. Il titolo si riferisce alla credenza che un anno con 13 lune sia nefasto per le persone sensibili.
Un io narrante imperturbabile ci informa come una particolare congiunzione astrale legata alla posizione della Luna produca, con cadenza quindici-ventennale, un anno emotivamente molto complesso e pieno di tensioni emotive a danno di una stretta cerchia di persone dotate di una spiccata sensibilità caratteriale.
Tra questi figura Erwin, ora Elvira dopo l'operazione che l'ha resa… leggi tutto
Che angoscia. Quaranta minuti in meno e sarebbe un gran bel film, dalla tesi ingombrante, ma ben sviluppata: non c'è posto per la diversità in questa società, e se non viene eliminata fisiologicamente si eliminerà da sè. Peccato appunto che due ore così (ritmo blando, dialoghi prolissi e spesso inconcludenti, camera spesso ferma) riescano davvero a… leggi tutto
"Con la decisione di costruire con il testosterone la mia soggettività, come lo sciamano costruisce la sua con la pianta, assumo la negatività del mio tempo, una negatività che mi vedo forzato a…
Il film è ambientato nel 1978, anno che, sulla base del fatto che ci siano 13 lune, si ritiene influisca (e abbia influenzato in passato, quando avveniva questa rara ricorrenza, che accade sei anni ogni secolo) in modo negativo sull'umore delle persone più emotive.
Elvira (Volker Spengler) è una trans che, da uomo, si chiamava Erwin, aveva una moglie, Irene (Elisabeth…
In questo capitolo ce n'è per tutti i gusti. C'è chi ama il cinema classico (Bogdanovich) e chi i classici della modernità (Bigelow), e c'è anche chi mette MARNIE davanti ai molti "soliti"…
Un io narrante imperturbabile ci informa come una particolare congiunzione astrale legata alla posizione della Luna produca, con cadenza quindici-ventennale, un anno emotivamente molto complesso e pieno di tensioni emotive a danno di una stretta cerchia di persone dotate di una spiccata sensibilità caratteriale.
Tra questi figura Erwin, ora Elvira dopo l'operazione che l'ha resa…
ci sei riuscito
Che non sia un Eterno Saluto, ma un Arrivederci, spero.
L'uomo che cammina sui pezzi di vetro dicono ha due anime e un sesso di ramo duro il cuore e una luna e…
Il titolo di questa playlist è la storpiatura di un saggio scritto quasi vent'anni fa dal critico e storico del cinema Thomas Elsaesser che titolava, per l'appunto, Dimenticando Fassbinder. Nel saggio, il critico…
Ich will doch nur, dass Ihr mich liebt: Voglio solo che voi mi amiate. È il titolo di uno dei film meno conosciuti – ma non per questo meno belli – di Fassbinder. E potrebbe essere anche il titolo di questo film, nonché, a parer mio, di un’ipotetica autobiografia del regista bavarese. Il titolo effettivo, invece, riferito a supposte influenze astrologiche sulle vite degli uomini, così…
( Play gemella a Tappeti sonori di Bradipo68) Credo che la suggestione fornita dall'unione di musica e immagini sia la più forte tra quelle “artificiali”. Basti pensare al suo sfruttamento, oltre…
Teorema di squartante lucidità, in forma di mélo, sull'impossibilità di sottrarsi agli assiomi coercitivi del sentimento amoroso e alle nefaste conseguenze che l'assunzione irriflessa di tali regole comporta. Mai come in questo film, neppure in Martha (1973), Fassbinder aveva mostrato la perfetta e assoluta coincidenza tra amore borghese e oppressione, facendo dell'uno il…
Che angoscia. Quaranta minuti in meno e sarebbe un gran bel film, dalla tesi ingombrante, ma ben sviluppata: non c'è posto per la diversità in questa società, e se non viene eliminata fisiologicamente si eliminerà da sè. Peccato appunto che due ore così (ritmo blando, dialoghi prolissi e spesso inconcludenti, camera spesso ferma) riescano davvero a…
Dedicato a tutti quelli che pensano che lo scopo della vita sia procreare la specie, che l'omosessualità è una malattia che va curata, che l'amore omosessuale è per definizione "impuro" e contronatura, che…
“Sognavo sempre un coltello. / Una lama per mettere allo scoperto le mie viscere. / Per tagliare fuori il cuore e il cervello. / Per liberarmi di quanto contengo. / Per asportare la lingua e il sesso. / Una lama…
Un film desolato, lucido, metaforicamente forte, ermetico, a volte verboso ma per una ricerca indispensabile e un bisogno di capire. L'amore è a senso unico, un rapporto impari di oppressione, una aporia dominata dalla paura (parola che non a caso ricorre in continuazione "mangiando l'anima") e dalle apparenze, da rapporti che avvicinano alla morte. 8
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