Regia di Ridley Scott vedi scheda film
A dirigere Tutti i soldi del mondo è Ridley Scott regista, produttore e scenografo di origine inglese. Nato nel 1937, da figlio di ufficiale dei Royal Engineers avrebbe voluto tentare la carriera militare ma il padre lo ha invece incoraggiato a perseguire le sue aspirazioni artistiche, mostrandosi lungimirante. Assunto alla BBC nel 1962 come scenografo, ha poi fondato con il fratello Tony una casa di produzione per spot prima di pensare all'esordio nel mondo del cinema. I duellanti, il suo film di debutto, è arrivato nel 1977 e ha vinto il Premio della Giuria come miglior opera prima al Festival di Cannes. Il successo della saga di Guerre stellari (1977) nello stesso periodo lo ha poi spinto a dedicarsi alla fantascienza (genere di cui era conoscitore per aver lavorato dietro le quinte della serie Doctor Who), firmando Alien prima e Blade Runner dopo. Inanellando un successo di critica e pubblico dietro l'altro, Scott ha diretto opere come Thelma & Louise, Soldato Jane, Il Gladiatore, The Counselor ed Exodus, senza mai agguantare un Oscar come miglior regista a discapito di tre candidature nella categoria. "Ricordavo perfettamente Getty, sapevo chi fosse e ovviamente avevo familiarità con la storia del rapimento e del riscatto del nipote non pagato dal nonno. Sono rimasto particolarmente colpito come la sceneggiatura abbia posto in evidenza la dicotomia di J. Paul Getty: nonostante abbia commesso la più grande cretinata della storia, aveva un grande senso per gli affari ed era persino un filantropo. Aveva fegato e cervello: del resto, se non avesse avuto coraggio e intelligenza, non sarebbe mai volato in Medio Oriente nel 1948 per comprare petrolio e diritti di sfruttamento delle terre. Era un uomo brillante ma tutto ciò non evitò che si rifiutasse di cedere parte delle sue fortune per liberare il nipote. Con la sua decisione sorprese tutti quanti ma mandò anche un messaggio molto chiaro ai sequestratori. Se ci pensiamo, la sua scelta fu quasi anticipatrice di ciò che oggi fanno i governi: i rapitori sono essenzialmente dei terroristi e i governi non negozierebbero mai con loro", ha dichiarato Scott a proposito di Tutti i soldi del mondo.
In Tutti i soldi del mondo nei panni di Jean Paul Getty recitava inizialmente l'attore Kevin Spacey, che aiutato da trucco e protesi si trasformava nel magnate. Lo scandalo sessuale che ha travolto Spacey ha spinto però Scott a decidere di sostituirlo a poche settimane dall'uscita del film nelle sale (annullando persino una prestigiosa anteprima internazionale all'AFI Fest). "Quando sono emerse le accuse nei confronti di Spacey, mancavano solo sei settimane al rilascio del film. Non potevamo sorvolare su ciò che stava accadendo e siamo corsi ai ripari per una semplice ragione: il comportamento scorretto, per altro spontaneamente ammesso, di uno non poteva mettere in pericolo il lavoro di centinaia di persone. Un film non appartiene a una sola persona ma a tutti gli attori, sceneggiatori, artisti, tecnici, operai e così via. Oltre 800 individui hanno lavorato a Tutti i soldi del mondo e non era corretto sacrificare il loro operato per colpa delle cattive azioni di un solo attore, tra l'altro non protagonista": questa è la ragione secondo i produttori per cui si è deciso di sostituire Spacey con Christopher Plummer, premio Oscar per Beginners e indimenticabile capitano Von Trapp in Tutti insieme appassionatamente.
Michelle Williams, quattro volte candidata all'Oscar (per I segreti di Brokeback Mountain, Blue Valentine, Marilyn e Manchester by the Sea), interpreta Gail, l'infaticabile madre di John Paul Getty III che è costretta a incassare la decisione dell'avaro suocero e a prodigarsi per il rilascio del figlio. Dopo il divorzio dal marito, Gail si era allontanata dalla famiglia Getty e si era ritirata a vita privata quando il rapimento del figlio la costringe a ritornare sulla scena pubblica e a combattere come mai in precedenza.
Mark Wahlberg presta il volto a Fletcher Chace, enigmatico uomo della sicurezza e consigliere (spesso in conflitto morale con le decisioni prese dal suo datore si lavoro) di Getty. Sottolinea l'attore: "Sono sempre stato affascinato dalla storia dei Getty. Mi ha poi particolarmente colpito la parabola di Chace, che si è ritrovato in circostanze estreme per tutta la sua vita. Da membro delle forze speciali alla CIA, è finito a lavorare per Getty e per mettere al servizio dell'uomo sia la sua intelligenza sia la sua grande fisicità, che usa soltanto quando è estremamente necessario.
John Paul Getty III, il nipote del magnate, è supportato dal giovanissimo Charlie Plummer (nessuna parentela con Christopher), il protagonista di Charley Thompson. "John Paul Getty III era solo un adolescente ma si comportava già come un adulto dotato di carisma. Per tale ragione, ho voluto aprire il film con una scena in via Veneto a Roma, la stessa strada di La dolce vita di Fellini, uno dei miei film preferiti. Negli anni Settanta, la via vedeva convivere prostitute, reietti, star del cinema e paparazzi. Vedere muovere in tale contesto un diciassettenne rende bene l'idea di quanto ostentasse sicurezza, una caratteristica che però gli verrà meno quando sarà in mano dei rapitori", ha sottolineato Scott.