Regia di Alexander Kluge, Volker Schlöndorff, Rainer Werner Fassbinder, Alf Brustellin, Bernhard Sinkel, Katja Rupé, Hans Peter Cloos, Edgar Reitz, Maximiliane Mainka, Peter Schubert vedi scheda film
CORVI E AQUILE IN UNA STANZA SCURA
L’idea era quella di riflettere in tempo reale su ciò che stava accadendo nella Germania di quegli anni ma il risultato è confuso e deludente. Fassbinder riferisce da un osservatorio privato per non dire intimo e il suo sforzo appare sincero. Il resto è, cinematograficamente parlando, irrilevante sebbene gli episodi documentari e in particolare il funerale di Baader, Ensslin e Raspe non siano privi di interesse. Il film riflette, nel bene e nel male, l’immagine di un paese ferito e incerto nel quale anche le frange più inclini al cambiamento paiono esitare tra il romantico abbandono contemplativo, forse nella segreta attesa di un principe buono e risolutore, e la voglia di fare piazza pulita di tutto con un gesto estremo e distruttivo.
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