Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Figure di donne in una dimensione teatrale di glaciale solitudine. Unità di luogo in un’ambientazione di eleganza sovraccarica e kitsch, con quei manichini che ricordano tanto gli ultimi lavori di De Chirico. La staticità delle riprese è quasi ipnotica. Il cinismo cupo e malinconico di Fassbinder trapela a ogni cadenza dei lunghi dialoghi che ruotano attorno all’eterno tema del rapporto amoroso visto come un claustrofobico meccanismo di dominio e dipendenza. Straordinaria la prova delle attrici.
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