Petra Von Kant, una stilista di Brema rimasta vedova dal primo marito e separata dal secondo, si innamora di Karin, più giovane di dieci anni. Petra è possessiva nel suo amore, mentre Karin vuole mantenere la sua indipendenza e sfruttare solo la situazione. Melodramma sadomasochistico e claustrofobico, tratto da un dramma scritto dallo stesso regista, è una agghiacciante messa a nudo dei rapporti di potere travestiti da relazioni erotiche. Morboso, austero, uno dei migliori film di Fassbinder.
Un'opera ottima, il dialogo raggiunge vertici filosofico-morali su come l'amore di un uomo e una donna sia in realtà tutta una farsa, ma in realtà nel sottotesto questa farsa rispecchia l'agonismo e la sopraffazione anch tra le donne, persino nel loro stesso rapporto omoerotico. Non c'è spazio per una liberazione, perché tutto è basato sul poteere.
Un kammerspiel elegiaco di rara profondità e bellezza, diviso in quattro atti e un epilogo,
che si colloca fra i capolavori, se non in cima alla filmografia, del grande, compianto R. W. Fassbinder, uno dei più formidabili, geniali e sensibili ritrattisti di donne della storia del cinema...
A me il film non è piaciuto, trovando proprio il suo impianto teatrale come un limite, così come la freddezza della recitazione e, soprattutto nella prima parte, la verbosità dei dialoghi che girano su sé stessi. (14 maggio 2004)
-“Nella vita di una donna ci sono occasioni che vanno sfruttate”.
-"Io non ho cercato di sfruttare nessuna occasione Sidonie. Ho cercato solamente di vivere senza trucchi (e Petra dice ciò mentre è al trucco, fantastico!). Trucchi o magie: quello che ne viene fuori è schiavitù o costrizione, altro che umiltà!”
Petra Von Kant… leggi tutto
piu' che un melo, e' uno psicodramma bergmaniano da camera, tutto al femminile. Messo in scena con eleganza languida, estenuata e decadente, visivamente magnifico per gli accessi cromatismi, la perfezione geometrica di ogni movimento di macchina e la finezza delle inquadrature, e' un film profondamente fassbinderiano per la concezione asimmetrica dei rapporti amorosi, in cui c'e' sempre una… leggi tutto
È affollato di fantasmi e passanti, è arredato come un atelier ma vissuto come una prigione; è il mondo di Petra, è il suo appartamento, un nido dove tramutarsi in amanti, martiri e carnefici. Emozionante gioco di potere, o meglio gioco di ruolo, ma soprattutto cupa catabasi d’amour fou magnificamente allestita dallo sguardo soavemente impietoso di un…
Petra Von Kant, stilista caustica e arrogante, vive in un appartamento-atelier a Brema, dove maltratta la cameriera-segretaria Marlene, che rimane silente e remissiva per tutto il film, al punto che non sappiamo se sia effettivamente muta o meno. Petra, reduce da matrimoni falliti e con una figlia in un prestigioso collegio, si innamora della giovane e bella Karin (Hannah Schygulla), ragazza di…
-“Nella vita di una donna ci sono occasioni che vanno sfruttate”.
-"Io non ho cercato di sfruttare nessuna occasione Sidonie. Ho cercato solamente di vivere senza trucchi (e Petra dice ciò mentre è al trucco, fantastico!). Trucchi o magie: quello che ne viene fuori è schiavitù o costrizione, altro che umiltà!”
Petra Von Kant…
Nell’ambito dell’annosa ed oziosa questione sul senso dell’espressione “teatro in scatola” (diciamo così: i limiti di un testo teatrale portato al cinema), Le lacrime amare di Petra von Kant può essere un illuminante esempio. Strutturato in quattro atti, drammaturgicamente abbastanza rigorosi, potrebbe apparire come una riproposizione cinematografica…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Il titolo di questa playlist è la storpiatura di un saggio scritto quasi vent'anni fa dal critico e storico del cinema Thomas Elsaesser che titolava, per l'appunto, Dimenticando Fassbinder. Nel saggio, il critico…
L'emozione del cinema, qualche volta, è anticipata da un racconto che ti è stato fatto di un film o dalla lettura di un libro che ne parla o dall'averne visto una fotografia. Questa playlist parla di film…
Calendario degli eventi del Florence Queer Festival (festival internazionale di cinema e arte a tematica gay, lesbica e transgender) in programma dal 23… segue
Nel 1972 Fassbinder decise di adattare per il grande schermo un lavoro teatrale dal titolo “Le lacrime amare di Petra von Kant”, scritto da lui e messo in scena l’anno prima. La storia si svolge tra le quattro mura della camera da letto di Petra, una ricca disegnatrice di moda che vive con una segretaria tuttofare di nome Marlene. Tra le due donne si intuisce subito che…
Capita di trovarti un bel giorno davanti a quella che ti sembra la creatura più dolce della terra, un angelo, che emani una luce talmente intensa da farti provare dolore agli occhi quando ti è…
Questo film di Fassbinder è più Cinema o più Teatro? Secondo Paolo Mereghetti il film "appare miracolosamente riuscito grazie alla capacità di Fassbinder e del suo operatore di muoversi morbidamente all'interno di uno spazio rigidamente chiuso". L'osservazione è pertinente e veritiera, ma forse non risolve del tutto il problema del film, della sua natura di…
Stile, stilisti, modelle, trucco e parrucco... il favoloso mondo della moda va di scena in questa taglist, che magari non sarà popolatissima, ma davvero scintillante e trés chic. C'è chi il mondo glam del fashion…
Gelida e suggestiva riduzione cinematografica di un testo teatrale che Fassbinder aveva già portato sulla scena l'anno precedente (ne scrisse di getto il copione durante le dodici ore di un volo tra Berlino a Los Angeles): è la storia di un'affermata stilista di moda, Petra Von Kant (Margit Carstensen), vedova di un primo marito, divorziata dal secondo e con una…
Cinema immobile (che a ben guardare è quasi una contraddizione). Per molti l'esercizio di girare all'interno di un unico luogo è stata una sfida, una dimostrazione di abilità, di tecnica (di uso del mezzo e di…
Figure di donne in una dimensione teatrale di glaciale solitudine. Unità di luogo in un’ambientazione di eleganza sovraccarica e kitsch, con quei manichini che ricordano tanto gli ultimi lavori di De Chirico. La staticità delle riprese è quasi ipnotica. Il cinismo cupo e malinconico di Fassbinder trapela a ogni cadenza dei lunghi dialoghi che ruotano attorno all’eterno tema del rapporto…
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Commenti (8) vedi tutti
Un'opera ottima, il dialogo raggiunge vertici filosofico-morali su come l'amore di un uomo e una donna sia in realtà tutta una farsa, ma in realtà nel sottotesto questa farsa rispecchia l'agonismo e la sopraffazione anch tra le donne, persino nel loro stesso rapporto omoerotico. Non c'è spazio per una liberazione, perché tutto è basato sul poteere.
commento di logosTutto in una stanza per circa due ore,ma i dialoghi e i sentimenti sono crudi e realistici.
commento di ezioVisto oggi su YouTube tutto di un fiato altro che noia! sono sbalordito da tanta bellezza, perfezione, bravura intelligenza, sapienza, ecc.
commento di marco biUn kammerspiel elegiaco di rara profondità e bellezza, diviso in quattro atti e un epilogo, che si colloca fra i capolavori, se non in cima alla filmografia, del grande, compianto R. W. Fassbinder, uno dei più formidabili, geniali e sensibili ritrattisti di donne della storia del cinema...
commento di DavideKingInk80Voto 8 Abissale
commento di luca8266.5
commento di nico80A me il film non è piaciuto, trovando proprio il suo impianto teatrale come un limite, così come la freddezza della recitazione e, soprattutto nella prima parte, la verbosità dei dialoghi che girano su sé stessi. (14 maggio 2004)
commento di sasso677,5
commento di incallito