Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Il disperato cammino autodistruttivo di un reietto. Fassbinder mette in scena l'angoscia, la solitudine, la mancanza di comunicazione, la grettezza della società contemporanea e lo fa con un personaggio che vorrebbe esprimere in sè il vuoto immane non soltanto della Germania popolare del 1971, ma proprio della gente comune alla fine del ventesimo secolo nei paesi sviluppati. E' un quadro lancinante e reso ancor più pesante dalle pause nei dialoghi e dalla fredda recitazione dei protagonisti.
Un fruttivendolo ambulante vede il mondo crollargli addosso: gli amici, la madre, la moglie infedele, tutti lo maltrattano o lo abbandonano. Così l'uomo trova rifugio nell'alcol, abusandone; nonostante gli avvertimenti del medico, l'uomo va coscientemente incontro alla sua stessa fine.
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