Regia di Rainer Werner Fassbinder vedi scheda film
Pessimismo e tristezza, il fato e l'inutilità dell'esistenza. C'è l'influenza del noir "alla Godard" però è stravolto nei modi, il ritmo rallenta e l'ironia strafottente di stampo nouvelle vague è sostituita con la tragedia e la disperazione. Il finale allungato ed esasperato non è esercizio di stile ne manierismo, è sofferta constatazione del dramma. Tutto è basato sul non fatto e sul non detto, azioni incompiute, frasi spezzate e storie non raccontate fino in fondo; questioni sottese e mischiate sono la cosa più interessante del film che non dicendo crea fascino e mistero. Un film sulla solitudine e sulla paura, un film nostalgico e a tratti poetico sostenuto da un'ottima fotografia, una regia già interessante e una colonna sonora perfetta che fa da specchio dell'anima, riflette la sofferta esistenza creando un clima affascinante ed intimo.
Eccellente!!!
Piccola parte ma essenziale. Rappresenta il lato nostalgico e un pò poetico di tutta la storia.
La cameriera che racconta pure la trama del successivo "la paura mangia l'anima".
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