Regia di Paul Schrader vedi scheda film
Inquietante, allarmante e disturbante viaggio di Paul Schrader nell'ambito di un erotismo ambiguo, morboso e malato. Colin e Mary sono una coppia in vacanza a Venezia. Sono giovani e molto belli, ma il loro rapporto sembra stanco e ad un punto morto. L'incontro, all'apparenza occasionale, con Robert (un mefistofelico e strepitoso Christopher Walken) cambierà radicalmente la loro vita. L'uomo inizia a raccontare loro particolari, anche piuttosto strani e personali della sua infanzia, soprattutto il difficile rapporto con le sorelle, invidiose del fatto che fosse il preferito del papà, e approfittando del progressivo spaesamento dei due giovani li conduce nella sua lussuosa dimora, dove conosceranno sua moglie Caroline (un'ambigua e perturbante Helen Mirren, ancora alle prese con un erotismo inquieto e perverso, dopo "Il cuoco, il ladro, sua moglie e l'amante"). Per i due giovani inglesi sarà un'improvvisa riscoperta dei piaceri del sesso assoluto e libero, ma non si renderanno conto di essere caduti in una trappola mortale manovrata con abilità e sadismo da una coppia più matura e subdola di loro. Sembra quasi un incubo lynchiano (non a caso le notevoli musiche sono di Angelo Badalamenti, collaboratore di fiducia di Lynch), in cui Schrader analizza con finezza psicologica, estrema eleganza, amara consapevolezza e atroce crudeltà (il finale è spiazzante e sconcertante, anche se dicono che nel romanzo di Ian McEwan, da cui il film è tratto, sia ancora più terribile), "l'esperienza del viaggio e lo spaesamento del viaggiatore" (Morandini). La prima parte è decisamente molto lenta, noiosa, fredda quasi a volere trasmettere anche allo spettatore la stanchezza e ripetitività che ormai caratterizza il rapporto di Colin e Mary (anche perché Everett e la Richardson sono molto belli, ma non hanno una grande gamma espressiva). Poi quando compare in scena il personaggio di Walken, il film acquista vigore, cattura completamente e trasmette un insana sensazione di fastidio e malessere che permane anche dopo la visione. Questo significa che Schrader (grande regista) ha colpito nel segno, seminando dubbi, incertezze, paure e inquietudini. Notevole la Venezia orientaleggiante e labirintica, ben lontana dalle tipiche e artefatti immagini da cartolina, in cui si sviluppa la vicenda (soprattutto nel peregrinare notturno di Colin e Mary, dopo lo sconcertante primo incontro con Robert, in una specie di bettola, ricorda molto l'inquietante e splendido film di Nicolas Roeg "A Venezia...un dicembre rosso schoking" altro terribile incubo ambientato nella città lagunare); grande il contributo tecnico di alcuni dei principali maestri nei loro campi: fotografia di Dante Spinotti, scene di Gianni Quaranta, sceneggiatura di Harold Pinter, vestiti di Armani.
Voto: 7+
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