Trama
All'interno della produzione cinematografica nazionale la figura dell'omosessuale è sempre stata trattata in modo macchiettistico e volutamente oltraggioso, come se gli unici modi per affrontare un tema a tutti gli effetti tabù fossero lo sfottò o la parodia. In particolare è nel cinema di genere degli anni Settanta, e nelle sue varie declinazioni, dalla commedia sexy al giallo, che si assiste ad una presenza costante, a tratti ossessiva, di personaggi gay, incarnazione, loro malgrado, di un sense of humor pecoreccio e sbrigativo e specchio di un clima culturale retrivo ed evidentemente omofobo. Per capirne le motivazioni il giovane regista milanese Andrea Meroni ha incontrato i principali protagonisti di quella stagione ormai lontana (come, ad esempio, Lino Banfi, Enrico Vanzina e Leo Gullotta), esperti, critici ed attivisti del movimento LGBTQI.
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