Regia di Alice Riff vedi scheda film
32° LOVERS FILM FESTIVAL - TORINO LGBTQI VISIONS - CONCORSO "REAL LOVERS"
L'esperienza di vita di quattro personaggi che vivono in una delle favelas più popolate ed umili della periferia di San Paolo, e che ci raccontano, ognuno nelle sfaccettature che caratterizzano sprazzi di vita quotidiana, l'orgoglio di essere i titolari esclusivi di un proprio corpo che non si omologa alle apparenze, e che in qualche modo non li rappresenta o non li ha rappresentati: ne scaturisce e si mette in evidenza, nei fatti che accadono o nel racconto di ciò che li ha caratterizzati nella realizzazione dei loro intenti, la difficoltà di ognuno dei quattro di intraprendere coraggiosamente ognuno la propria strada per riuscire ognuno ad affermare quello che ci si sente dentro.
tutto ciò diventa, nel valido toccante documentario di Alice Riff, un'azione politica, di rivendicazione, di orgoglio, di legittimità.
Azione necessaria, dovuta, ma non per questo scontata o semplice da intraprendere e portare a termine.
Una ragazza, di aspetto ed atteggiamenti mascolini, cerca in tutti i modi di riuscire a venire inclusa nelle liste statali che le consentano di portare a termine, ad un prezzo per lei accessibile, il processo che la vedrà ritrovarsi uomo, visto che l'essere uomo fa parte della natura, del suo carattere, del suo modo di agire.
Un' insegnante transessuale è riuscita ad affermarsi a tal punto nel mondo della scuola da divenire preside di un istituto, apprezzata e considerata in tutto il plesso scolare: non paga di ciò, la donna si adopera nel tempo libero a tenere corsi e dibattiti volti ad incoraggiare persone che si trovano nella sua medesima o similare situazione, a trovare la via per affermare la propria vera, unica identità sessuale, lottando assieme contro i pregiudizi e la transfobia che latita soprattutto nei quartieri poveri tutto attorno, dove l'ignoranza avalla comportamenti intransigenti e razzisti vieppiù intollerabili.
Un ragazzo biondo, di buon mattino, si prepara per affrontare la sua giornata, intento nel trucco che lo renderà, con una certa metodica accuratezza, una ragazza attraente a cui tendere, identificandosi, e nei panni della quale ritrovare se stessa, affrontando tutte le situazioni di una giornata nella sua normale quotidianità, tra impegni e svago.
Infine un ballerino dalle eccentriche sfumature rosa sui capelli, si prepara con dedizione ad un saggio in cui dovrà cantare e ballare, mettendo in mostra tutta l'esuberanza a stento repressa grazie ad un carattere forte ed intransigente che lo rende un essere bello a metà strada tra l'essere uomo e donna: una indefinitezza di cui andare orgogliosi fino al punto da riventicarla con la più naturale estroversione.
Storie di vita che la giovane documentarista Alice Riff riprende scandendo azioni e comportamenti che denotano personalità forti e determinate, anche se consapevoli della difficoltà di vedersi riconosciuti diritti che si sentono propri al di là di ogni falsa fuorviante apparenza, quando anche Madre Natura dimostra di non essere poi così infallibile come si è portati a pensare.
Un docu-fiction in cui non-attori interpretano, anzi, reinterpretano loro stessi, le rispettive esistenze, recitando un canovaccio che rispecchia ognuno la propria caratteristica di vita, nell'intento ognuno di rivendicare le caratteristiche intrinseche del proprio corpo, che contrastano con le apparenze esteriori, ma rispecchiano l'idea di persona che ognuno dei quattro sta tentando di raggiungere, diventando in almeno tre dei quattro casi, l'opposto di ciò che è stato concepito ed ufficializzato, ma raggiungendo in tal modo la perfetta armonia tra ciò che si è dentro e ciò che si vorrebbe essere esteriormente.
Un'azione politica, una missione di vita che solo una volta esaudita e raggiunta, può portare alla vera realizzazione e alla pace interiore che ogni essere vivente onesto in fondo si merita.
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