Regia di Mark Robson vedi scheda film
Al di là della spettacolarizzazione tipicamente americana, il regista ha in qualche modo messo in rilievo uno dei tanti focolai di guerre post-guerra mondiale, dovuti alle colonizzazioni degli Stati Europei, in questo caso Francia verso Indocina e Algeria. La trama offre ai protagonisti dei rovesciamenti di campo: il soldato arabo-algerino Mehibi che prima combatte al fianco dei francesi in Indocina, dopo l'armistizio ritorna al suo paese per far parte del Fronte di liberazione algerino e ironia della sorte opponendosi proprio contro quegli ex compagni militari con i quali aveva combattuto. Il regista offre lo spunto per una riflessione: contro chi e cosa si combatte? per una patria, per un'indipendenza ? O per delle "catene" ideologiche cucite addosso come Exclavier (l'affascinante Alain Delon) ci dice alla fine del film?
Ecco cosa provoca la guerra, oltre i morti ," nè onore nè gloria"..........La produzione americana si fa "onore" di un cast europeo che noi amiamo e conosciamo (ottimo Quuen e sfuggente ma bella la Cardinale). Il film per la sua proposta storica a molti sconosciuta, è comunque buono.
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