Regia di Richard Brooks vedi scheda film
«L'America è una terra un po' pazza, con una forte inclinazione al chiasso e all'orpello, fertile di grano, fagioli, patate, cotone, pellicole, amore in automobile e risvegli religiosi. Alleluia, fratelli!».
La frase dettata dal giornalista Jim Lefferts (Arthur Kennedy) in chiusura del proprio pezzo sulla predicatrice revivalista Sharon Falconer (Jean Simmons) descrive assai bene quel paese che sono, ancora oggi, gli Stati Uniti d'America, patria della modernità più sfrenata e dei richiami più ancestrali ed irrazionali.
Elmer Gantry, dal romanzo di Sinclair Lewis, è uno dei film migliori di Richard Brooks, capace di offrire a gran parte dei suoi interpreti (in particolare a Burt Lancaster) un'occasione di mettere in mostra le proprie capacità recitative, ma soprattutto in grado di offrire un ritratto non edulcorato della provincia americana e delle sue masse, sempre possibili prede dell'isteria collettiva, così propense ad attendere il miracolo o a lasciarsi andare alla follia di un linciaggio o di una vendetta distruttiva.
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