Regia di Giuseppe Orlandini vedi scheda film
Nell'ambulatorio di un dottore ne succedono di tutti i colori: false ricette, discriminazioni fra pazienti, somministrazione di farmaci superflui, una lotta ad accaparrarsi quanti più mutuati possibile...
La sanità all'italiana messa a nudo nei suoi difetti, nelle sue brutture e nelle sue mafie: divertente (nei limiti del possibile) e cinica, questa commediola di Orlandini, da lui stesso scritta insieme a Dino Verde e a Roberto Gianviti, ma in quanto a originalità siamo qui prossimi allo zero; è da subito evidente infatti che la pellicola si rifà e anche in maniera decisamente spudorata a Il medico della mutua, uscito pochi mesi prima a firma Luigi Zampa, con un grande Alberto Sordi. Le gag si alternano fra basse, bassissime, mediocri e apprezzabili: il livello della comicità non è insomma esaltante, ma dato il parterre di interpreti in effetti ogni tanto qualche situazione funziona a dovere e nel complesso il lavoro riesce a non precipitare nella categoria del 'trash'. Nel cast sono presenti, fra gli altri: Peppino De Filippo, Gianrico Tedeschi, Pino Caruso, Lino Banfi (in un ruolo marginale), Alida Chelli, Paolo Panelli, Fiorenzo Fiorentini, Bice Valori, Luca Sportelli: non male, in fin dei conti. Ma la cosa migliore forse è la colonna sonora di Carlo Rustichelli (padre di Alida Chelli), di qualità superiore a quella media per questo tipo di prodottini effimeri. Qualche volgarità, poche nudità, i toni non sono mai più di tanto grevi; bizzarra la scritta che compare al termine dei titoli di testa, che rivela con un complesso e piuttosto lungo giro di parole una certa 'coda di paglia' da parte degli autori del lavoro (riassumendo: questa storia è di pura fantasia, i medici italiani sono in realtà coscienziosi e bravissimi). 2,5/10.
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