Regia di John Landis vedi scheda film
Padre, madre e due figli piccoli, maschio e femmina: questi sono gli Stupids, famigliola media americana bianca e benestante. Un giorno il padre nota che qualcuno nottetempo ruba sempre la loro spazzatura e decide di indagare. Si ritroverà coinvolto, senza rendersene conto, in un affare di dimensioni apocalittiche.
Perché un regista di successo come John Landis si sia infilato in un progetto così sgangherato e già sulla carta indecoroso, chi lo sa; sta di fatto che The stupids si candida a peggior film della sua lunga carriera fitta di titoli, con buone chance di vincere il titolo. Non bastano infatti un ritmo discreto e una quantità di trovat(in)e sostanziosa a dare un senso al progetto e, soprattutto, alla visione del lavoro: il film annoia fin dai primi fotogrammi e le gag frivole, puntuali e prevedibili che ne farciscono la trama non fanno altro che peggiorare la situazione di minuto in minuto. La sceneggiatura di Brent Forrester, già autore del Ben Stiller show e di alcuni episodi dei Simpson, prende spunto dalla serie di 4 libri scritti da Harry Allard e illustrati da James Marshall che raccontano le disavventure di questa sciagurata famiglia di stupidoni, fin dal nome; la storia è spesso a un passo dal non aver né capo, né coda e di frequente ci si accorge di quanto la narrazione proceda scopertamente in funzione delle battute anziché viceversa. La nota positiva in tutto ciò sono senz’altro gli interpreti: bene Tom Arnold, Jessica Lundy e i piccoli Bug Hall e Alex McKenna, ma soprattutto stupisce la passerella di guest stars: oltre a Christopher Lee nel consueto ruolo mefistofelico, ecco (in un cameo) le comparsate di eccellenti registi come Robert Wise, Costa-Gavras, David Cronenberg e perfino Gillo Pontecorvo (!). Lo spirito goliardico che deve essersi vissuto sul set, però, non traspare in alcun modo sullo schermo. 3/10.
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