Regia di Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi vedi scheda film
Rispetto al prototipo dell'anno precedente, qui siamo un gradino al di sotto: lo stesso Jacopetti si lamentò del seguito come di un'"operazione commerciale realizzata con gli scarti del precedente" e credo che, tutto sommato, avesse ragione. Si continua ad assistere ad episodi curiosi, bizzarri o ripugnanti, e continua a persistere l'impressione di un campionario di nefandezze gratuito, studiato ad arte per shockare lo spettatore. Poche le sequenze che riescono ad elevarsi dalla media piuttosto bassa del film; il suicidio rituale di un bonzo in Vietnam è palesemente finto e non si capisce se Jacopetti volesse davvero illuderci che la scena fosse stata ripresa dal vero; l'esibizione di bambini africani resi deformi per essere sfruttati come accattoni risulta compiaciuta e non sembra rispondere all'"atto di accusa" di cui parla la voce fuori campo. Anche in termini spettacolari e dal punto di vista tecnico, è meno curato del precedente, quindi credo che si possa definirlo senza troppi giri di parole un "brutto" film.
voto 4/10
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