Regia di Selton Mello vedi scheda film
FESTA DEL CINEMA DI ROMA 2017 - SELEZIONE UFFICIALE
"Le distanze in fondo sono relative; è l'assenza che pesa decisamente di più rispetto alle prime".
Tony Terranova è un ventenne che vive nel sud del Brasile, in una terra ubertosa e ridente, assieme ad una madre abbandonata improvvisamente dal marito francese, probabilmente fuggito in patria per motivi misteriosi.
Tony, che insegna francese a scuola, essendo bilingue, non ha mai digerito questa delusione dell'abbandono dell'amato genitore, e sfoga questo suo complesso attraverso l'amore per il cinema, e quello per il sesso femminile.
Grazie al primo interesse, si reca assiduamente nel paese vicino per vedere ogni settimana un nuovo film, e trascorrendo le ore successive in un bordello ove è si è consumata la sua iniziazione.
Scoprirà, grazie anche alla complicità indiretta di un vicino molto amico del padre, che la fuga dell'uomo ha ragion ifondate e pienamente giustificate, e che l'amore verso i propri cari a volte si esercita e dimostra sol ocon l'allontanamento. Ecco che la fuga si trasforma da atto irresponsabile e vigliacco, ad una azione quasi eroica, quella che distingue il galantuomo e il coniuge innamorato, da quello sconsiderato ed irresponsabile.
Da un romanzo di Antonio Skàrmeta, quello de Il Postino di Neruda, il regista ed attore Selton Mello si prodiga in un avvincente e colorato adattamento che esalta le tonalità e le vedute sceniche, nel rispetto di un ritmo che si fa carico di sfoderare una ironia sufficiente a stemperare il molodramma sentimentale che sta alla base di un contrastato amore ed attaccamento di famiglia.
Il risultato è senza dubbio accattivante e soddisfacente, forte di una ricostruzione di ambienti, luoghi, modi di vestire, davvero lodevole, forse sin troppo ricercata, al punto da rasentare la calligrafia più ostinata.
Ma la sceneggiatura si sofferma bene su figure anche secondarie, ma pure decisive, come quella del padre in fuga, che un Vincent Cassel carismatico riesce a rendere bene in tutta la sua prorompenza e mascolinità in grado di suscitare un sentimento misto tra riverenza e astio da parte dello sbalestrato figlio cinefilo. Meglio e più saggio non aggiungere altro, visto che la vicenda nasconde le proprie sorprese che è bene scoprire durante la visione del racconto.
Simpatico l'attore protagonista Johnny Massaro, viso curioso con naso importante, quasi un riuscito mix tra Louis Garrel ed il nostro Corrado Fortuna, mentre l'affascinante e corpulento regista Selton Mello si riserva il ruolo del vicino di casa taciturno ma alquanto informato, caro amico del padre fuggiasco.
Belli i rimandi al capolavoro di Hawks "Il fiume rosso", film culto doppiamente formativo e generazionale per il nostro protagonista, e più in generale alla cinefilia che trasuda da una pellicola che sa anche crogiolarsi - forse persino un pò troppo - sul mito formatore del bordello, con le sue giunoniche puttane-sante e materne indispensabili alla formazione e al divenire uomini, e si perde anche in qualche siparietto tra personaggi minori - giovani alunni nerd da svezzare, amiche e amanti tutte pittate ed addobbate a festa - forse in fondo sacrificabile.
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