Regia di Gilles Paquet-Brenner vedi scheda film
Rivedendo questo film a distanza di anni, l'ho apprezzato di più. I dialoghi ben costruiti e taglienti come fili di rasoio, il tentativo complessivamente riuscito di adesione filologica al romanzo ispiratore della notissima giallista inglese Agatha Christie e la suggestiva ambientazione nobile britannica sono elementi senz'altro positivi, come il cast, in cui, come intuibile spicca l'intepretazione di Gleen Close, su cui è inutile spendere commenti ultronei, è comunque di buon livello. Il figlio d'arte Max Irons, già visto nella serie britannica Tuthankamon e in The Wife (curioso incrocio con Gleen Close) regge il ruolo e la scena. Terence Stamp è una certezza e tutto sommato, visti i suoi lontani trascorsi italiani, lo si vede sempre con piacere. Stephanie Martini è capricciosamente bella e fascinosa. La storia che vede la partecipazione corale di molti attori, ha come protagonista pure una bambina fin troppo consapevole ed intelligente e che mi è subito tornata alla mente nel film Assassinio a Venezia nelle sale nel momento in cui scrivo queste poche righe. Chi vedrà i due film capirà e non spoilero nulla. Quindi un film per gli amanti del giallo classico, senza troppe emozioni violente e, secondo me, rivisto è da rivalutare.
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