Regia di Luciano Emmer, Enrico Gras vedi scheda film
Carrellata di dipinti che raccontano fatti d'armi medievali.
Simone Martini, Ritratto di Guidoriccio da Fogliano (G. da F. all’assedio di Montemassi); Domenico Morone, La battaglia dei Bonacolsi (La cacciata dei Bonacolsi); Paolo Uccello e Piero della Francesca, Battaglie (non meglio specificate); Spinello Aretino, La battaglia di S. Efisio e La battaglia dei veneziani contro gli imperiali (Battaglia navale di Punta San Salvatore in Istra tra veneziani e imperiali). Questi, così come riportati nella didascalia in apertura, sono i – presunti, approssimativi, aggiustati fra parentesi con qualche ricerca in rete – titoli delle opere protagoniste del cortometraggio diretto dalla coppia di sodali formata da Luciano Emmer ed Enrico Gras. La macchina da presa si aggira fra i dettagli dei suddetti dipinti, tutti risalenti al quattordicesimo/quindicesimo secolo, alla ricerca del particolare inquietante, rilevante, notevole, risolutivo. Undici minuti scarsi in bianco e nero per uno dei primissimi lavori realizzati dai due giovani cineasti (24 anni Emmer, 23 Gras); il loro primo amore, cinematograficamente parlando, è stata la pittura e la cura con cui l’occhio registico ammira le opere protagoniste del film, nel silenzio di qualsiasi commento esterno a parte un sottofondo musicale classico, già rivela parecchio della futura cifra stilistica della coppia. Interessante osservare inoltre che l’argomento centrale, cioè la disumanità dello scontro armato, era di assoluta pertinenza nel 1942, nel pieno della seconda guerra mondiale. 6/10.
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