Regia di Luciano Ligabue vedi scheda film
Ligabue tenta di creare il proprio capolavoro sull'Italia, l'italianità e l'italiotismo. Ma il Made in Correggio sembra più un elenco telefonico di problemi senza nemmeno il pregio di essere in ordine alfabetico.
Ligabue si cimenta in questo dramma sulla crisi di mezza età e lo fa affidandosi a due attori di comprovata bravura, i quali si impegnano a fondo per sorreggere tutti i temi che si affrontano in questo film: l'amore, l'amicizia, i rapporti di coppia, la stima di se stessi, la morte, il tradimento, il lavoro, la disoccupazione, la crisi economica, la ludopatia, il rispetto, il sesso, l'emigrazione, l'integrazione, i figli che non se ne vogliono andare di casa e... forse un altra decina dei quali si perde memeoria. Ma il progetto è troppo ambizioso e tale ambizione supera il talento. Così dopo pochi minuti ci si annoia come a leggere l'elenco testè fatto. Tale sequela di contenuti rende balbettante il ritmo, appesantisce eccessivamente la visione di questa storia con qualche tratto interessante e rende tutto farsesco (vedi l'auto utilizzata dal protagonista). Anche la musica del Liga suona piatta in sottofondo. La lettera finale moralizzante poi è proprio il colpo di grazia ad un disgraziato tentativo di creare il proprio capolavoro. Tristezza.
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