Un giovane magazziniere di nome Tony cerca di risparmiare ciò che può ed impiega gran parte del suo tempo libero per coronare il sogno di una vita: divenire motociclista di professione, iniziando a correre nei circuiti in cui già si allena.
Tuttavia il giovane ha anche da mantenere un figlio in età ancora infantile, e quando scopre che la madre, ovvero la sua ex, è immischiata in un commercio di stupefacenti ed è minacciata da uno strozzino per i soldi che costei gli deve, ecco che, per salvare la situazione, il motociclista accetta di lavorare per lo spacciatore, incaricandosi di consegnare somme frutto delle vendite di droga in tempi record.
Dopo le prime esperienze un po' shoccanti e traumatiche, il ragazzo si dimostra assai all'altezza dell'incarico, al punto da guadagnarsi la fiducia del duro boss per cui lavora, che vorrebbe il ragazzo a tempo pieno.
A quel punto però, uscire da quel girone di vizio e criminalità non sarà affatto facile.
Classe 1977, francese di Aubervilliers, Yann Gozlan è un bravo ed affidabile regista che non ha mai deluso i suoi fans sin dal suo esordio nel lungo con Captifs (2010), fino ad arrivare al recente Boite noire (2021), passando per Un homme idéal (2015).
Questo convincente thriller ambientato tra i cieli cupi di un Belgio, e frutto dell'adattamento del romanzo Balancé dans les cordes di Jéremie Guez, altro non è che un film commerciale che tuttavia appare costruito e scritto con criterio, cercando di sondare anche nei dettagli lo stato d'animo del tormentato protagonista, costretto ad immischiarsi in affari sporchi non senza provare, almeno inizialmente, a provare un po' di ebbrezza positiva nel vedersi al centro di un traffico di denaro che lo invoglia a continuare a far parte della banda di malfattori con cui collabora.
Nel cast, oltre al bravo e convincente protagonista, interpretato dall'attore in ascesa Francois Civil notato in BAC Nord, non possiamo certo dimenticare di citare l'ottimo Olivier Rabourdin, magnifico nel ruolo del capo boss dai modi di fare violenti e dallo sguardo inquietante.
Il film ha goduto di un certo successo sia in Francia che in Belgio, e ha indotto la produzione a cedere i diritti di un instant-remake agli spagnoli, a cui si deve l'uscita del recente Centauro, versione decisamente meno introspettiva e più banale di questo riuscito Burn Out.
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