Regia di Alexander Singer vedi scheda film
Siamo fuori tempo massimo per sostenere ancora le storie mielo-drammatiche che si costruivano per la tardo diva Turner, ormai quasi improponibile in ruoli da fatale e super corteggiata. Qui le si affianca anche un ottimo attore come Cliff Robertons, di qualche anno più giovane. La storia e sceneggiatura è in mano ad una maga di mestiere come Marguerite Roberts, che evidentemente non basta a mettere i tasselli necessari, ed in più una regia davvero fiacca ed insignificante che si basa più sul cambio del vestiario della protagonista ed a riprenderla dal lato più giusto, che al film s stesso. Un fumettone di lusso che non regge neanche i sostenitori del genere, con qualche virata sul noir, abbastanza fuori luogo, e si cerca di intorbidire le acque per ricalcare, ormai da anni, le vere vicende della Turner a suo tempo: qui si mette anche l’argomento proibito della donna matura, che si compra l’amore, ma tutto è gestito nella maniera più fumettistico e scontata e con cornice di lusso infastidente. Oltre ai due protagonisti abbiamo dei quasi futuribili: O’Brian, il mantenuto di professione, sempre a torace scoperto, al limite del ridicolo: Stefanie Powers stellina ancora acqua e sapone in un ruolo che non le si addice, farà di fatto solo una carriera televisiva, viste le sue possibilità.
una storia fritta e che non sat in piedi
una regia davvero piena di buchi
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