Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Se pensate sia una palla noiosa e su un argomento che chissene, sarete sorpresi come e più di me. Da riscoprire.
Non pensavo, chissà poi perchè, che questo film fosse così buono. Magari mi ero immaginato uno Spielberg minore, che chiama con sé le vecchie glorie per parlare di vecchie questioni. Una tega. Intanto Steven dirige da par suo, cioè molto bene. Ok, l’uso della colonna sonora è un tantino demodè e non mi è piaciuto molto; alcune inquadrature sono esageratamente e smaccatamente fatte per la caccia del consenso (comunque molto spielberghiane)…ma insomma avercene. Tom Hanks, alla faccia, qua è bravissimo. La Meryl Streep, dopo che per tutto il film ha fatto la sioretta del mercato finita inopinatamente a capo di un’azienda (e ti dici, nessun altro andava bene per quella parte), di punto in bianco in una scena che non dico pare una leonessa, ma che dico, pare l’aliena di Alien, che i leoni se li mangiava a colazione. Una trasformazione sbalorditiva, al solito una delle migliori attrici viventi. Ma tutto il cast è superlativo, fino agli apprendisti del giornale. La storia, poi, non credevo, ma è una figata. Si narra di come il New York Times giunga in possesso di molti documenti top secret sulla guerra in Vietnam, documenti che provano che tutti i Presidenti implicati sapevano benissimo che la guerra era persa ma per anni mandarono a morire i loro ragazzi (i ragazzi dei cittadini, non i loro). Il NYT viene bloccato in qualche modo da Nixon, sarà il Washington Post a cercare di riprendere in mano la questione. Di più non dico perché è un film che consiglio di vedere, non è mai noioso, ha gran ritmo e alla fine siamo in piena denuncia sociale, che là non mi tiro mai indietro. Bello, alla fine do 7,5. La critica che seguo si è fatta le pugnette dalla gioia, così come la critica in tutto il mondo. Il grande pubblico ha apprezzato e anche al botteghino è andato bene. Molte nomination al Golden Globe, senza successo; agli Oscar ha concorso per il migliore film, battuto da La forma dell’acqua, di cui non è inferiore; candidatura anche per la Streep, sconfitta dall’enorme McDormand, scontro tra due mostri di bravura.
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